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Danni agli olivi dopo le ultime gelate. I comuni della Fascia olivata: “Riaprire i termini per i risarcimenti”

Pubblicato il 28 Marzo 2018 17:08

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Riaprire e quindi far slittare i termini per la consegna delle richieste di risarcimento danni dovuti al maltempo e dichiarare lo stato di calamità naturale. È quanto chiedono alla comunità montana ed alla Regione Umbria i comuni della Fascia olivata Assisi-Spoleto, ovvero Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno e Spoleto. Le ultime vicessitudini atmosferiche, infatti, hanno recato danni enormi alle coltivazioni. Danni che a detta di questi comuni non possono essere stimati con precisione entro il temine che era stato fissato per il 20 marzo. Ci vorrà qualche settimana in più, hanno spiegato gli olivicoltori, per poter quantificare esattamente le conseguenze delle gelate portate dai venti siberiani che hanno colpito gli olivi di questi comuni. Ad avanzare tale richiesta è stato il Comune di Trevi, a rappresentanza di tutti i comuni del Comitato della Fascia olivata. Non solo: data l’entità e la portata degli effetti negativi già riscontrati, e che dovranno essere comunque definitivi in maniera più precisa nelle prossime settimane, il Comitato chiede che venga dichiarato lo stato di calamità naturale. “Si tratta dell’ennesimo duro colpo ai nostri territori olivetati – spiega il Comitato promotore della Fascia olivata -. Dopo la mosca e la siccità, ora sono le gelate ad aver creato ingenti danni alle superfici olivate. I nostri olivicoltori, inoltre, hanno espresso la necessità di avere un supporto tecnico per la gestione amministrativa e burocratica delle pratiche e come Fascia olivata abbiamo previsto una serie di incontri per fornire il supporto necessario”. In attesa di un esito da parte della Regione e Comunità montana, il prossimo 5 aprile a partire dalle 17, nella Sala video dell’auditorium San Domenico di Foligno, si svolgerà il workshop dal titolo “La Fascia olivata Assisi-Spoleto: obiettivi raggiunti e prossime tappe”. Ma il Comitato non si ferma qui: dopo l’inserimento nel Registro nazionale dei Paesaggi storici e rurali operato dal Ministero per le politiche agricole e le foreste, il prossimo obiettivo è quello di esser riconosciuto all’interno del Programma Giahs della Fao. L’iter del resto è già a un buon punto: il dossier di candidatura presentato è stato accettato ed ora è in fase di valutazione. “Ora come non mai – fanno sapere dal Comitato – c’è bisogno del contributo, partecipazione e sostegno da parte dell’intero corpo istituzionale umbro”.

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