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Foligno, il bilancio in consiglio comunale. Polemica sull’orario: “Maggioranza arrogante”

Pubblicato il 8 Maggio 2018 16:32

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Appuntamento alle otto del mattino a Foligno per il consiglio comunale che avrà come unico punto all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto di gestione del 2017. L’assemblea sarà chiamata a discutere e successivamente votare il bilancio dello scorso anno, a circa una settimana dal passaggio andato a buon fine in prima commissione consiliare. Nemmeno il tempo di iniziare la seduta di mercoledì mattina che sono già arrivate le prime polemiche. Ad infiammare il dibattito è Stefania Filipponi. Il capogruppo di Impegno civile si scaglia contro la decisione di programmare la seduta del consiglio comunale alle otto del mattino. Nel mirino c’è il presidente della massima assise cittadina, Alessandro Borscia. “Non potrò partecipare alla seduta a causa di non rinviabili impegni professionali– scrive Stefania Filipponi in una lettera inviata al presidente del consiglio comunale -. D’altra parte – prosegue Filipponi – l’orario ‘indicato’, di fatto, impedisce la presenza di coloro che svolgono una qualsiasi attività lavorativa e penalizza la partecipazione di quei consiglieri che, diversamente da quelli di maggioranza, non possono fruire di permessi e, tanto meno, di permessi retribuiti, ovviamente a carico dei cittadini”. A placare la rappresentante di minoranza non è servita nemmeno una telefonata con il presidente Borscia: “Nel corso dell’ultimo colloquio telefonico sono stata accusata di non essere stata presente alla conferenza dei capigruppo e, quindi di non aver espresso il mio dissenso in tale sede. Scusa risibile – sottolinea Stefania Filipponi – visto che la conferenza non si è insediata per mancanza del numero legale. Già perché questa maggioranza, arrogante ed autoreferenziale, priva di progettualità e mediocre, persino, nella gestione del quotidiano, non è più nemmeno in grado di garantire il funzionamento delle istituzioni”. Non manca nemmeno una stoccata personale nei confronti di Borscia: “Lei – scrive Filipponi nella missiva rivolgendosi al presidente del consiglio comunale – dovrebbe essere il garante super partes delle istituzioni, mentre sta dimostrando sempre di più di essere contemporaneamente arbitro e giocatore”.

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