19.8 C
Foligno
giovedì, Maggio 16, 2024
HomeCronacaViolenza contro le donne, a Foligno registrato più di un caso al...

Violenza contro le donne, a Foligno registrato più di un caso al mese nell’ultimo anno

Pubblicato il 25 Novembre 2018 08:25 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:26

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Dall’attenzione alle periferie alla sicurezza, le priorità di Foligno 2030 

Sostenibilità ambientale, economica e sociale, attenzione alle fragilità ma...

Grotte dell’Abbadessa, rinnovata la convenzione tra Comune, Pro loco e Comunanza

La giunta Zuccarini ha prorogato fino al 31 maggio 2026 la gestione del sito e del percorso dell’Altolina in capo ai due enti, dando continuità al protocollo siglato nel 2022 per la tutela, la manutenzione e la promozione turistica delle due aree di Pale

Foligno, consigliera comunale aggredita in centro. Masciotti su sicurezza: “Situazione fuori controllo”

Il candidato sindaco della coalizione progressita rende noto un episodio di cronaca accaduto a un'esponente dell'attuale maggioranza esprimendo solidarietà. Sugli interventi da mettere in atto: “Serve partecipazione e presidio attivo dei luoghi”

Più di un caso al mese. È il dato che emerge a Foligno per quanto riguarda gli episodi di maltrattamenti ai danni di madri, figlie, sorelle, compagne o ex nel corso dell’ultimo anno.  I numeri sono quelli registrati dalla compagnia dei carabinieri guidata dal capitano Angelo Zizzi, nella cui caserma da ormai due anni è presente – tra l’altro – anche la “Stanza rosa”. “Negli ultimi ventiquattro mesi – ha spiegato alla redazione di rgunotizie.it – si sono registrati una quarantina di casi, all’incirca 20 all’anno. Più di un episodio al mese”.

Secondo quanto riportato dal capitano Zizzi, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra domenica 25 novembre, nella maggior parte dei casi si è trattato di maltrattamenti in famiglia. “Percosse a carattere continuativo e non episodico” ha precisato il capitano. Tra le tipologie riscontrate, maltrattamenti fisici e verbali, atti persecutori come lo stalking e violenze sessuali. Tutti episodi avvenuti all’interno delle mura domestiche o comunque per mano di ex fidanzati e compagni. Un fenomeno, quello della violenza contro le donne, che non conosce eccezioni. Trasversale, infatti, il target delle vittime, sia per quanto riguarda l’età, sia per ciò che concerne l’estrazione sociale, la provenienza etica o la fede religiosa.

Lo sottolinea il capitano Angelo Zizzi e lo ribadisce anche Elena Bistocchi, presidente dell’associazione Liberamente Donna che, dopo la creazione di due centri antiviolenza a Perugia e Terni, dallo scorso maggio opera anche nel Folignate con uno sportello di ascolto all’interno dell’ospedale cittadino. “In soli sei mesi di attività – dichiara Bistocchi – sono state 21 le donne seguite”.

Numeri importanti se si considera la recente nascita dello sportello, all’interno del quale è stato attivato anche un servizio di consulenza legale. Incrementato anche il numero di giorni di apertura. Oltre al lunedì pomeriggio (15 – 18) ed al giovedì mattina (11.30 – 14.30), lo sportello infatti è attivo anche il mercoledì. E così sarà fino a dicembre. O almeno per ora. Il progetto avviato all’interno del San Giovanni Battista scadrà con la fine dell’anno e l’auspicio della presidente di Liberamente Donna è che Regione Umbria e Comune di Foligno diano l’ok al rifinanziamento.

Di certo, il dato emerso in termini di utenza lascia ben intendere come la terza città dell’Umbria abbia bisogno di una realtà del genere. Come il resto della regione d’altronde. “Da gennaio ad oggi – sottolinea Elena Bistocchi – le donne seguite dai centri antiviolenza di Perugia e Terni sono state rispettivamente 355 e 188. Ben 2000 quelle a cui è stata prestata assistenza dal 2014”.

Un aumento che scatta man mano che si prende coscienza dell’esistenza di servizi simili, che spingono la vittima di violenza a farsi aiutare e a non rimanere nascosta in un angolo della propria abitazione con i suoi lividi e il suo dolore. Riuscendo probabilmente a prevenire anche fenomeni peggiori, come il femminicidio. Centosei – dicono i dati Eures – quelli registrati in Italia da gennaio ad ottobre, uno ogni 72 ore, il 7 per cento in più rispetto al 2017.

Articoli correlati