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Da Spello a Torino, il Festival del cinema esporta il suo format sui giovani e la musica

Pubblicato il 7 Maggio 2019 13:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:00

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Trasferta torinese per il “Festival del cinema città di Spello ed i borghi umbri – Le professioni del cinema”. Venerdì 10 maggio, infatti, la kermesse ideata da Donatella Cocchini varcherà le porte della Mole Antonelliana, sede del Museo nazionale del cinema, per promuovere il suo originale format che avvicina i giovanissimi al cinema attraverso la musica. L’evento, dal titolo “Suonare per il cinema”, prenderà il via alle 16 e coinvolgerà i giovani allievi del Centro di formazione musicale di Torino.

Ideato da Federico Savina, docente di tecnica del suono al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, in collaborazione con la presidente del festival spellano, Donatella Cocchini, il progetto prevede l’esecuzione dal vivo di musiche originali in sincrono con le immagini di alcuni cortometraggi di animazione. Le musiche composte dal maestro Fulvio Chiara si intrecceranno così con i frame di “Eidos”, “Monster mom” e “Humus”, realizzati dagli studenti del Centro sperimentale di cinematografia del Piemonte.

A seguire ci sarà poi l’esibizione di tre solisti – Fulvio Chiara alla tromba, Fabio Golier al pianoforte e l’umbro Marco Pelliccioni al clarinetto – che proporranno al pubblico alcune tra le musiche più note e amate, composte da grandi maestri come Nino Rota, Ennio Morricone, Nicola Piovani e Luis Bacalov, che hanno accompagnato indimenticabili film come La Strada, Il Postino, La vita è bella e Il Padrino, solo per citarne alcuni.

“Per la prima volta – ha commentato Donatella Cocchini, presidente dell’associazione culturale di promozione sociale “Aurora” che organizza il Festival del cinema di Spello – proponiamo il nostro format al di fuori dei confini regionali e lo facciamo in collaborazione con un’importante realtà italiana come il Museo nazionale del cinema di Torino. E questo – ha proseguito – è per noi non solo un grande onore, ma anche un motivo di orgoglio perché ci permette di far conoscere su una piazza importante come quella piemontese il frutto del lavoro che da quattro anni ormai portiamo avanti insieme al maestro Federico Savina in favore delle giovani generazioni. Il nostro Festival – ha concluso Donatella Cocchini – nasce per diffondere la cultura cinematografica nel grande pubblico attraverso un punto di vista diverso, quello dei mestieri del dietro le quinte. E lo facciamo partendo dai giovani, da coloro che anche per il cinema rappresentano il futuro e che, se ben indirizzati e incoraggiati, possono scoprire nuove passioni da trasformare in professioni”.

Ingresso con biglietto del Museo nazionale del cinema.

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