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Dal 2014 al 2019, come è cambiato il voto alle comunali di Foligno

Pubblicato il 28 Maggio 2019 13:35 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:56

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A Foligno si riaccende la sfida tra centrodestra e centrosinistra, proprio come nel 2014, quando a darsi battaglia all’ultima scheda elettorale furono Nando Mismetti, allora a caccia del suo secondo mandato, e Stefania Filipponi per Impegno civile, supportata in quella tornata da tutte le forze del centrodestra. Quelle, cioè, che questa volta hanno fatto quadrato attorno alla Lega ed al suo candidato Stefano Zuccarini.

Un partito, quello del Carroccio, che cinque anni fa aveva saltato a piè pari le amministrative. Nella dicotomia tra la destra e la sinistra, infatti, non c’era ancora spazio per quella che allora era la Lega Nord di Umberto Bossi, o almeno non quanto ce n’è negli ultimi tempi. Oggi, infatti, la Lega vince e stravince. Ha espugnato regioni tradizionalmente “rosse”, fatta eccezione per la sola Toscana, relegando i colleghi di governo del Movimento 5 Stelle nel Sud Italia.

Tornando, però, a Foligno quanto e com’è cambiata la situazione tra le amministrative del 2014 e quelle di quest’anno? L’affluenza è stata nel complesso la stessa, attestandosi al primo turno intorno al 70 per cento in entrambi i casi, pari cioè a poco più di 31mila elettori sugli oltre 44mila aventi diritto al voto.

Guardando ai candidati, invece, il centrodestra questa volta ha fatto meglio ma anche di più rispetto agli avversari della sinistra. Nel 2014, infatti, ad imporsi al primo turno era stato Nando Mismetti con il 41,48 per cento delle preferenze (12.503 voti) contro il 24,43 per cento portato a casa da Stefania Filipponi (7.363 voti), con uno scarto dunque di circa 17 punti percentuali e 5mila voti. In questo 2019, invece, il divario tra il 44,72 per cento di Zuccarini (13.562 voti) e il 38,27 per cento di Luciano Pizzoni (11.606 voti) si è ridotto al 6 per cento, con uno scarto di voti intorno ai 2mila.

A livello di coalizione il centrosinistra aveva chiuso la prima chiamata alle urne con il 42,96 per cento (12.241 voti) contro un centrodestra rimasto al 24,73 per cento (7.047 voti). Primo partito a sinistra era, come d’altronde lo è stato anche questa volta, il Partito democratico. Rispetto al 32,28 (9.227 voti) per cento di cinque anni fa, però, questa volta i “dem” sono riusciti a conquistare solo il 19,24 per cento delle preferenze (5.644 voti), quasi 3.600 voti in meno. Dell’allora coalizione a resistere è stata solo la lista Foligno Soprattutto, passata dal 3,82 per cento (1.089 voti) del 2014, al 2,45 per cento (719 voti) di quest’anno.

A destra, invece, boom della Lega, che si è imposto come primo partito in assoluto, oltre che della coalizione, con un 26,68 per cento (7.825 voti), lasciandosi dietro tutti gli altri. A cominciare da Forza Italia che nel 2014 aveva guidato le destre con il suo 8,48 per cento (2.416 voti), seguito da Impegno civile al 3,69 per cento (1.051 voti) e Fratelli d’Italia al 3,52 per cento (1.003 voti). In queste amministrative, invece, brutta battuta d’arresto per i forzisti rimasti fermi al 5,78 per cento (1.695 voti), superati da Fratelli d’Italia al 7,60 per cento (2.229 voti).

Per quanto riguarda Impegno civile che nel 2014 aveva conquistato due posti a sedere in consiglio comunale, la candidatura di Stefano Stefanucci non ha convinto l’elettorato, che ha concesso alla lista solo un 2,11 per cento delle preferenze (640 voti).

Non è andata meglio al Movimento 5 Stelle, retrocesso di qualche punto percentuale. Il 13,75 per cento (3.919 voti) che supportato Fausto Savini, che come candidato aveva ottenuto il 14,32 per cento delle preferenze, è sceso all’11,28 per cento (3.309 voti) con David Fantauzzi che ha chiuso la partita all’11,59 per cento.

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