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Oro e argento alle Universiadi, Fiammetta Rossi a Rgu: “Grazie Foligno, ora sogno Tokyo”

Pubblicato il 26 Luglio 2019 15:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:45

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Ha ventiquattro anni, grinta straordinaria ed una mentalità vincente. Lei è Fiammetta Rossi, fresca campionessa di Tiro a volo alle ultime Universiadi che si sono svolte a Napoli. Medaglia d’argento nella gara individuale, la folignate è riuscita ad ottenere anche l’oro nella gara mista. Un trionfo che ha acceso di colpo i riflettori sulle prestazioni di un’atleta di grandi prospettive. Il DNA è ottimo, visto che in famiglia il tiro a volo è una passione (vincente) tramandata di padre in figlio. Da nonno Nando a papà Luciano, saperci fare con i piattelli in casa Rossi sembra un gioco da ragazzi. E pensare che Fiammetta mai avrebbe immaginato di essere tra le protagoniste di questo sport. Il suo sogno era quello di trionfare a cavallo, tenendo ben salde le redini del suo destriero. Il destino però le ha riservato le pedane e i fucili. Disciplina, quella di tiro a volo, che la giovane atleta ha intrapreso da pochissimi anni, ma che le permette già di giocarsela con i mostri sacri di questo mondo. Dopo i successi alle Universiadi, salutati dai complimenti di un’intera città, ora Fiammetta Rossi sogna le Olimpiadi che si svolgeranno a Tokyo nel 2020. Prima però, tappa a Radio Gente Umbra per un’intervista divertente e briosa.

Sei tornata da poche ore a Foligno e già è partita la girandola d’incontri. Giovedì sei stata in Comune dove hai ricevuto il saluto e i complimenti del sindaco e dell’amministrazione comunale. Con il rientro a Foligno pian piano stai tornando alla normalità dopo i grandi successi….

Tornare a casa con le medaglie e avere il piacere di incontrare il sindaco è stato molto bello. A noi atleti non capita spesso di ricevere questi onori e quindi sono contentissima. Sono altrettanto felice di essere finalmente tornata nella mia città dopo vari impegni. Casa è qui…

Casa è qui, ma un pezzo di cuore lo hai lasciato a Napoli visto che alle Universiadi hai ottenuto una medaglia d’argento ed una d’oro…

La gara individuale è andata bene, sono tornata a casa con l’argento. Sinceramente c’è però un po’ di amaro in bocca, perché arrivavo da campionessa del mondo in carica e ci tenevo a riconfermarmi. Non ci sono riuscita, ma l’argento è una bellissima medaglia. Il giorno dopo mi sono comunque ripresa una rivincita con la gara mista insieme al mio compagno di squadra ottenendo l’oro.

Raccontaci quei momenti.

Non è facile, perché è davvero questione di attimi. Noi spariamo in 0,7 decimi di secondo: un periodo molto rapido, ma per noi sembra essere una vita. Quando chiami il piattello, in un secondo ti passano davanti mille pensieri e tutto il grande lavoro che c’è dietro. Ho sudato tanto per queste medaglie e sono contenta del risultato. Il mio sembra uno sport banale, invece è fatto di tante piccole cose che fanno la differenza.

Negli ultimi giorni hai ricevuto l’abbraccio straordinario di Foligno, soprattutto sui social. Sveliamo però un piccolo aneddoto. A dare il via ai numerosi messaggi è stato tuo fratello Edoardo, che su Facebook ha fatto notare a tutti i folignati gli straordinari risultati che hai ottenuto…

Non me lo aspettavo minimamente. Ringrazio mio fratello, perché è una cosa non voluta e mi ha fatto commuovere. Avere la propria città dietro che ti sostiene è bellissimo. Purtroppo però il Tiro è uno sport del quale se ne parla poco in tutto il mondo. E’ per questo che voglio dare un’immagine diversa del fucile: per me è un attrezzo sportivo. Adesso giro per Foligno e mi dicono ‘tu sei Fiammetta, quella che spara!’ e mi fa sicuramente piacere.

Se è vero che il Tiro a volo può essere definito uno “sport minore”, è altrettanto vero che a Foligno non è così, vista l’importante tradizione portata avanti soprattutto dalla tua famiglia.

E’ vero. Mio nonno, mio papà e mio fratello ne sono una testimonianza: una dinastia di tiratori. Ma anche in tutta l’Umbria ci sono altri tiratori molto bravi come Katiuscia Spada e Diana Bacosi, che ha ottenuto anche una medaglia olimpica. Siamo una regione piccola ma ‘cazzuta’, passatemi questo termine! Insomma, pochi ma buoni. In competizioni internazionali il Tiro italiano porta puntualmente medaglie ed è brutto sapere che tutti si ricordano di noi solamente nel momento del successo. Noi ci alleniamo per anni interi!

Cosa ti ha detto papà Luciano?

Era stranamente contento, visto che lui è molto rigido (ride ndr). Ha potuto assistere solamente alla mia gara individuale, poi il giorno della gara a squadre era impegnato e non è potuto rimanere lì. Non l’ho visto piangere, ma mi hanno riferito che i suoi occhi erano un po’ lucidi.

Andiamo con un retroscena. Nonostante hai ottenuto dei risultati straordinari, hai iniziato a sparare da pochissimo, visto che per nove anni hai fatto tutt’altro sport.

Si, ho iniziato a sparare relativamente tardi. Ho cominciato a 18 anni, quando le mie avversarie avevano in mano un fucile già da molto tempo. Confrontarsi con atlete fortissime non è facile, ma sono contenta di come sta andando. Ho fatto per 9 anni equitazione ed avevo il sogno di arrivare a livelli importanti in questo sport. Da piccola volevo addirittura fare la poliziotta a cavallo. In parte ci sono riuscita, visto che sono nelle Fiamme oro ed ho ancora un cavallo. Per inseguire un sogno ho però preferito mettere da parte l’equitazione, una scelta dolorosa, per ricominciare da zero. Poi sono andata a vedere una mia carissima amica (Jessica Rossi ndr) nel Tiro a volo delle Olimpiadi di Londra e sono rimasta affascinata da questo mondo. Tornando in Italia ho preso questa decisione forte, ma sono contenta che i miei sacrifici siano ripagati.

Come si svolgono le tue giornate di allenamento?

Se vuoi fare Tiro a volo, dimenticati l’estate! Per me l’estate è solo campo da tiro e allenamenti. L’anno si divide in preparazione invernale con tanto cardio e tanta palestra e nella parte estiva con il fucile dalla mattina alla sera. Questo è un sport che impegna molto la testa e che ti fa maturare velocemente: è per questo che lo consiglio ai giovani. Il Tiro ti mette un’arma sulle mani sin da piccolo e ti fa maturare in fretta.

Cosa pensi negli istanti precedenti allo sparo o magari cosa ti insegnano a pensare?

Penso a tutto e niente. Ti viene insegnato a non pensare, perché quando sei lì sei talmente focalizzato a rompere il piattello che non ti metti a pensare. Quando sono veramente concentrata e riesco ad isolarmi, penso solo a me stessa e al bersaglio che devo rompere. Certo, dopo che centri l’ultimo piattello, inizi a pensare e come…

Cosa ti ha dato il Tiro a volo nella vita di tutti i giorni?

Mi ha fatto maturare molto. Non mi riconosco con le mie coetanee. Diciamo che abbiamo delle priorità diverse, visto che sogno cose che le altre non sognano. Non è una critica agli altri ragazzi della mia età, ma un modo diverso di vedere la vita. Sono una giovane vecchia (ride ndr)!.

Pensiamo al 2020. A Tokyo ci saranno le Olimpiadi…

Le Olimpiadi sono il sogno di tutti gli atleti. Andare a Tokyo sarebbe già un sogno immenso, tornare con una medaglia ancora meglio. Nel mio sport per qualificarti a questa competizione devi battere dei mostri sacri. Diciamo che io mi sto allenando per arrivare prima o poi alle Olimpiadi e sono fiduciosa. Il mio motto è ‘insisti e persisti, raggiungi e conquisti’: questo sono io!

Prossimi impegni?

Fra due settimane ho l’ultima tappa di Coppa del Mondo in Finlandia e continuerò con le gare fino ad ottobre.

E fra due anni allora speriamo di vederti con gli occhi a mandorla…

Eh, si..dai! Mi piace pure il sushi, quindi ci possiamo pensare!

 

L’intervista integrale a Fiammetta Rossi andrà in onda al termine del notiziario delle 18.30 di questa sera (venerdì 26 luglio 2019) e successivamente sarà disponibile anche su Youtube in formato video

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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