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Curare l’alimentazione per proteggere i nostri reni

Pubblicato il 12 Agosto 2019 09:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:41

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Curare l’alimentazione per proteggere i nostri reni e cosa mangiare per mantenerli in salute: abbiamo incontrato la dottoressa Maria Pia Angellotti. Ecco l’intervista che ci ha cortesemente rilasciato

Salve Dottoressa Angellotti, si introduca in poche righe ai nostri lettori..

Mi chiamo Maria Pia Angellotti ho una Laurea da Dietista e faccio parte dell’Area Professionale Dietistica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Il mio impegno lavorativo quotidiano è rivolto prevalentemente ai pazienti degenti di tutti i Reparti ed in virtù del Master di I livello in Nutrizione e Dietetica Renale conseguito nel 2010 presso l’università di Pisa sono Dietista Esperta e Referente per la Struttura Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto.

Parlando di Alimentazione e prevenzione, ad oggi, cosa ci dice la ricerca.

Nei paesi Occidentali fattori di rischio come fumo, sedentarietà, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione, e stress, hanno generato una popolazione che invecchia ammalandosi soprattutto di malattie croniche come diabete, obesità, malattie cardio respiratorie, alcuni tipi di cancro ed ora anche la  malattia renale cronica (CKD)

Da qui l’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della gestione corretta della malattia, soprattutto se in famiglia già è presente una nefropatia, da ricordare che la pressione alta e il diabete mellito ne sono le principali responsabili insieme ad alcune malattie specifiche dei reni, ereditarie o congenite.

Esistono poi fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza come l’obesità, l’ipercolesterolemia, le infezioni delle vie urinarie, il fumo di sigaretta, l’abuso di farmaci antinfiammatori (per mal di testa,dolori articolari… ) assunti senza indicazione medica, l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti ed alcool.

Parlare di prevenzione allora diventa molto facile perché vuol dire innanzitutto stile di vita salutare:

  • mantengo un peso adeguato anche attraverso un quotidiano movimento; 

  • bevo ogni giorno almeno 2 litri di acqua ma anche tisane o altre bevande che preparo a casa  

  • non fumo perché il fumo aumenta la pressione del sangue ed accelera l’invecchiamento dei vasi 

  • mangio sano e privilegio la dieta mediterranea : cerali e suoi derivati ad ogni pasto e 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura,

  • condisco e cucino con olio di oliva,  

  • riduco il sale ed uso aromi e spezie per migliorare il gusto, 

  • imparo a fare la spesa consapevolmente leggendo le etichette dei prodotti che compero,

  • controllo regolarmente la glicemia, la pressione arteriosa e la funzione renale,

Per aiutare le persone che soffrono di questa patologia, ci faccia capire quali sono gli alimenti da eliminare e quelli da inserire oppure da potenziare:

L’obiettivo della corretta alimentazione è mantenere un buono stato di nutrizione rallentando il più possibile la progressione della malattia renale riducendone le complicanze e allontanando la necessità della dialisi per un tempo più o meno lungo. Il rene che funziona come un filtro elimina le sostanze di rifiuto presenti nel sangue attraverso le urine ma quando non funziona bene, proteine, sodio, fosforo e potassio tendono ad accumularsi determinando iperazotemia, iperfosforemia, iperpotassiemia.

Per questo motivo è necessario conoscere gli effetti che alcuni nutrienti “critici” possono avere   sull’organismo ma allo stesso tempo avere consapevolezza che non esistono cibi proibiti. Utile è pianificare il menù settimanale magari con l’aiuto di un dietista che adatterà il modo di magiare alla gravità della malattia ed ai problemi che potrebbero presentarsi la dieta concordata non deve essere intesa come riduzione degli alimenti da consumare ma come una limitazione di cibi dannosi per i reni o che ad ogni modo li affaticano in modo eccessivo. Il controllo del fosforo e della fosforemia come quello del sale sono gli obiettivi più importanti della terapia nutrizionale e si ottengono con una semplice riduzione dell’eccesso alimentare di proteine soprattutto di origine animale prestando attenzione sia alla quantità che alla frequenza di consumo, ad esempio: carne e pollame non più di 3-4 volte a settimana; pesce 2-3 volte settimana moderando il consumo di molluschi e crostacei  e pesci di allevamento per l’elevato contenuto di fosforo, uova intere non più di 1 volta a settimana per l’elevato contenuto di fosforo del tuorlo, l’albume invece contiene molte proteine ma è privo di fosforo e colesterolo (un trucco può essere preparare la frittata con 1 turlo e 2 albumi),  formaggi non più di 1 volta a settimana per l’alto contenuto di forsforo e sale preferendo formaggi freschi (ricotta ,scamorza,mozzarella…) a quelli stagionati (un trucco nella preparazione della pizza  potrebbe essere utilizzare ½ mozzarella passata al passaverdure per aumentarne volume o usare la scamorza affettata finemente. Il piatto unico (pasta o riso, con carne o pesce o dell’uovo, pasta ripiena condita con sugo di pomodoro) è una soluzione che consente di controllare le proteine..I prodotti farinacei comuni (pane,pasta,fette biscottate,biscotti..) sono sostituiti con prodotti dietetici aproteici che hanno proteine inferiori all’1% e apporto energetico elevato. I legumi che sono una valida fonte di proteine vegetali  consumate insieme a pane o pasta comune o riso o farro.. diventano un piatto unico ottimo sostituto di carne, pesce, ecc da consumare 2-3 volte a settimana, suggerito più volte a settimana il consumo di fagioli Frutta e verdura ricchi di fibre, vitamine e minerali forniscono un necessario completamento dei pasti ma  potrebbero richiedere alcune precauzioni di consumo se presente potassio alto nel sangue, bollire la verdura in abbondante acqua aiuta a ridurre il contenuto di potassio.

Visto la confusione che vige sull’argomento, può aiutarci a fare chiarezza  sul ruolo della carne rossa e le patologie renali? 

Non c’è molta differenza fra il consumo di carne bianca e rossa ma è meglio limitarne in generale il consumo a 3-4 volte settimana.Tra le carni bianche quella di tacchino rispetto a quella di pollo presenta un maggior contenuto di fosforo e se  ne consiglia un uso saltuario . Il consumo di carni lavorate (salsicce e salumi) e carne in scatola non è raccomandato per l’elevato contenuto di sale e di fosforo, tuttavia prosciutto cotto senza polifosfati potrebbe essere consumo solo 1 volta ogni 7-10 giorni al posto di una porzione di uovo o formaggio. 

Le persone con patologie renali possono svolgere attività fisica o devono attenersi a determinate regole?

Tutta la letteratura scientifica concorda che praticare con regolarità esercizio fisico migliora le condizioni generali di salute portando ad una riduzione della mortalità, in quanto migliora soprattutto il controllo della pressione arteriosa, il metabolismo di zuccheri e grassi, compreso lo stato di nutrizione. 

Per questo motivo viene raccomandato di praticarla giornalmente o più volte alla settimana a tutti i soggetti, anche se apparentemente in buona salute. Nei pazienti anche anziani affetti da Malattia Renale Cronica di varia gravità sia se si segue una dieta a contenuto controllato di proteine che in dialisi, l’attività fisica rappresenta un importante stimolo all’utilizzo di tutti i nutrienti e contrasta la perdita di massa magra a patto di essere adattato in frequenza ed intensità alle caratteristiche fisiche, all’età ed alle eventuali altre patologie presenti. Affinché un programma di esercizio fisico sia clinicamente utile, deve essere sostenibile, applicabile e abbastanza semplice da consentire di farlo anche a domicilio come ad esempio cyclette, tapis roulant, portare a spasso il cane, andare a fera la spesa a piedi, o comunque camminare almeno mezz’ora  tutti i giorni. Nonostante questo, però, i programmi di attività fisica purtroppo sono raramente raccomandati ai pazienti.

Dottoressa, ci lasci qualche consiglio alimentare per chi soffre di Nefropatia, ma si trova spesso a dover mangiare fuori casa.

Se per motivi di lavoro o studio consumi pasti fuori casa (bar o ristorante o mensa) è preferibile scegliere un piatto costituito da cibi poveri di proteine. (un primo piatto con ragù vegetale, una vellutata di verdure con crostini di pane o legumi con cereali o pane) Se la scelta è limitata al bar e ai panini, bruschette, piadine: prediligere quelli farciti con ortaggi come pomodori, zucchine, melanzane grigliate; se insalatone scegliere  quelle con solo mozzarelline o uovo sodo o tonno. A mensa si può studiare la scelte migliori nell’ambito di una alimentazione complessiva della giornata) Se soffri di malattia renale integratori e supplementi a base di erbe non sono sempre sicuri perché possono contenere ingredienti ricchi di fosforo e potassio (uva turca, borragine, portulaca, ortica, borsa del pastore, melone amaro, ginseng americano, semi di girasole, erba medica, frutto di genipa americano, coriandolo in foglia, artemisia, papaya foglie e frutto, centella asiatica, tarassaco, radice di sassofrasso, bacche d goji, radice di baizhi, curcuma, radice di kuzdu, cardamo o zafferanone, citronella foglie, senape nera) o metalli pesanti (quando magari provengono da paesi lontani che non hanno la nostra stessa legislazione) o addirittura sostanze come l’acido aristolochico dannoso per i reni. Il consiglio è quello di consultare il proprio medico di base o il nefrologo prima di consumare qualsiasi integratore.

Bere abbondantemente è una delle cose più importanti da fare quando è molto caldo se non si fa dialisi o se non ci sono altre controindicazioni indicate dal Medico di fiducia o dal Nefrologo. Mantenere un buono stato di idratazione è essenziale per far funzionare correttamente tutto il nostro corpo e permette di prevenire anche la calcolosi renale. E’ importante prestare attenzione ai segnali di disidratazione: sete aumentata, urine di colore scuro e con forte odore, vertigini fino a confusione, senso di stanchezza, bocca, occhi e labbra secche, eliminazione di urinare meno di 4 volte al giorno

Rubrica a cura del dottor Leonardo Mercuri, dietista A.N.D.I.D.

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