Prima un aneurisma cerebrale con alto rischio di emorragia, poi una trombosi ad una gamba. Due diagnosi che sono cadute come macigni nella vita di Cristina, 29enne folignate, di professione parrucchiera, che si preparava a vivere uno momenti più belli dell’esistenza di una donna, quello della gravidanza. Una gravidanza che per Cristina si è trasformata in una sfida da vincere. E così, è stato. “Grazie – commenta oggi la 29enne – alla grande umanità dei medici e del personale infermieristico del Santa Maria della Misericordia di Perugia. Professionisti, ma al tempo stesso persone con la ‘P’ maiuscola”.
È nelle stanze dell’ospedale perugino, infatti, che Cristina ha affrontato questa doppia battaglia. Ed è sempre lì che martedì 13 agosto, poco dopo le 17, è diventata mamma di un bellissimo bimbo di 3 chili e 700 grammi. Il suo nome è Lorenzo. “Lo avevamo deciso da tempo – spiega la neomamma – ma quando mi hanno ricordato che è anche uno dei santi patroni di Perugia, ne siamo stati felici. Porteremo tutti e per sempre nel nostro cuore”.
Il pensiero va, dunque, a chi l’ha seguita e sostenuta durante questi lunghi mesi. “Dico grazie di cuore a Lucrezia Petretta, l’ostetrica che ha avuto una pazienza infinita e mi ha dato un supporto psicologico straordinario. Dico grazie al dottor Hammam che è arrivato poco ore dopo il parto e mi ha fatto piangere di commozione quando ha voluto prendere Lorenzo tra le braccia. E poi il dottor Epicoco, paziente alla massima potenza, sempre capace di trasmettere fiducia”.
Ora Cristina, il compagno Michele e il piccolo Lorenzo sono tornati a casa, pronti a riappropriarsi della loro vita e a dimenticare le difficoltà vissute. Difficoltà che erano emerse nelle prime settimane della gravidanza, quando le viene diagnosticato – come detto – un aneurisma. “La situazione si presentò subito in tutta la sua gravità nei primi mesi di gravidanza – ricorda Giorgio Epicoco, direttore del reparto di ginecologia del Santa Maria della Misericordia – e costituimmo un gruppo multidisciplinare con ostetrici, neurochirurgo, radiologo interventista, anestesista e responsabile della radioprotezione per decidere la soluzione migliore. Si decise per un’embolizzazione endovascolare sotto guida radiologica”.
Dopo l’intervento chirurgico alla testa, eseguito a marzo dal dottor Mohammed Hammam, la gravidanza procede regolarmente, fino a quando non arriva la notizia della trombosi alla gamba, che costringe la 29enne ad iniziare una terapia con eparina. “In relazione al rischio emorragico – commenta il dottor Epicoco – abbiamo dovuto programmare travaglio e parto visto che l’eparina deve essere sospesa almeno per 24 ore”. Travaglio indotto con mezzi meccanici e durato per oltre un giorno e mezzo. Ma alla fine, come detto, Lorenzo è arrivato. “La gioia del mio bambino – dice oggi Cristina – ha cancellato in un attimo sofferenze e sconforto e ho realizzato di essere la donna più felice al mondo”.