“Ora la situazione rispetto all’accoglienza in città è abbastanza serena”. A dirlo è il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi. Nella mattinata di martedì il presule ha incontrato i reporter in occasione di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti la cui ricorrenza cade il 24 gennaio. Tra i vari temi toccati durante la conferenza stampa proprio quello dell’accoglienza dei migranti. “Il clima si è rasserenato – ha detto il vescovo ai giornalisti presenti -, anche perché la Caritas è stata conosciuta anche da chi adesso guida Foligno e si è reso conto che se questa struttura chiude una settimana, la città va in affanno. Questo – prosegue il vescovo – non è il massimo, visto che la Chiesa non può svolgere un ruolo di supplenza ad oltranza. Ora, per l’evento ad Assisi ‘Economy of Francesco’, Caritas Europa manderà a Foligno alcuni giovani economisti a vedere da vicino la nostra struttura”. Insomma, la realtà guidata da Mauro Masciotti continua a raccogliere consensi non solo in Italia. Dai rapporti con le altre Caritas europee – come quella greca – passando per le varie iniziative (leggasi Emporio della solidarietà), la Caritas folignate continua a far parlare di sé.
CATTEDRALE – Durante la chiacchierata con la stampa, monsignor Gualtiero Sigismondi è tornato a soffermarsi anche sulla situazione della cattedrale di San Feliciano, chiusa dopo il sisma del 2016. In occasione delle celebrazioni per il patrono, il vescovo aveva confidato ai fedeli la speranza di vedere presto una gru lavorare sulla cupola. “Mi auguro di potervi convocare presto – afferma Sigismondi rivolgendosi ai cronisti -, perché significa che avremo la certezza matematica che i lavori di ristrutturazione partiranno. Quest’anno il cantiere dovrà essere avviato, altrimenti dovremo cominciare a strillare: va bene aver aspettato tre anni, ma oltre non si può andare”. E visto che i lavori interesseranno il tetto del duomo, molto probabilmente il cantiere sarà realizzato in estate.
GEOGRAFIA DELLA CHIESA – Tra gli argomenti “caldi” all’interno della Chiesa c’è sicuramente quello legato alla riorganizzazione delle Diocesi. Gli approfondimenti vaticani potrebbero portare in futuro ad una nuova geografia diocesana in tutta Italia, tra cui in Umbria. Sotto questo punto di vista, il vescovo Sigismondi rivendica l’importante ruolo della comunità da lui guidata. “Noi non siamo certo la ruota di scorta dell’Umbria – spiega il presule -. Non lo siamo – prosegue – dal punto di vista sociale, delle tante realtà economiche e nemmeno a livello ecclesiale: posso dirlo a gran voce. A conferma delle mie parole c’è anche l’assemblea regionale degli scorsi mesi, che ha visto Foligno accogliere le altre Chiese dell’Umbria. Vivremo la revisione dei confini con serena fiducia, perché non abbiamo nulla da invidiare”.
VISITA PASTORALE – Da poco si è inoltre chiusa la seconda visita pastorale di Gualtiero Sigismondi lungo tutto il perimetro della Diocesi. Un percorso che ha portato il vescovo a mettere nero su bianco la sua “avventura” all’interno di un libro. “Segni di Vangelo: cammin facendo, predicate”, questo il titolo della pubblicazione, che al suo interno contiene alcune esperienze vissute da Sigismondi durante la visita pastorale. Dei veri e propri “segni”, arrivati dall’incontro con i fedeli. “Questi segni di Vangelo – racconta il vescovo di Foligno – hanno fatto crescere la mia fede. Ho avuto la certezza che il popolo di Dio è sano”. Tra gli incontri più significativi, quello con un’anziana madre che accudisce il figlio – anch’egli avanti con l’età – diversamente abile. Il vescovo ha incontrato i due mentre la donna era intenta ad imboccare il figlio, chiedendo alla vedova cosa è per lei l’amore. “Senza pensarci un attimo – afferma monsignor Sigismondi – lei ha risposto ‘mio figlio’. E’ in quel momento che mi sono alzato e le ho detto ‘signora, lei mi ha evangelizzato’”.