Dopo l’ok in consiglio comunale lo scorso 29 ottobre, è in dirittura d’arrivo la realizzazione del parcheggio riservato ai dipendenti dell’ospedale di Foligno. Negli scorsi giorni è stata infatti pubblicata all’albo pretorio del Comune l’ordinanza con cui viene stabilita l’individuazione di un’area dedicata al solo personale sanitario. Il documento porta la data del 10 febbraio scorso e andrà a sostituire le precedenti disposizioni, quelle cioè che erano state stabilite dalla passata amministrazione nel 2014.
L’iniziativa prende le parti dalla mozione presentata dal capogruppo della Lega in consiglio comunale, Riccardo Polli, e, come emerso negli scorsi mesi, l’area individuata si trova lungo via Monsignor Luigi Novarese, alle spalle cioè del complesso ospedaliero, proprio a ridosso dell’arteria che conduce verso via Giovanni Paolo II nella zona della chiesa di San Paolo. A delimitare il parcheggio riservato ai dipendenti ci saranno delle apposite barriere automatiche, che consentiranno l’accesso solo agli autorizzati.
L’entrata in vigore avverrà in concomitanza con l’apposizione della segnaletica orizzontale e verticale, che andrà così ad evidenziare il settore riservato a medici ed infermieri, differenziandolo da quello che potrà essere utilizzato dall’utenza e che rimarrà, fatta eccezione per la parte relativa al pronto soccorso, nell’area antistante l’ospedale e cioè in via Arcamone.
Costo stimato per l’operazione, secondo quanto aveva spiegato lo stesso Polli, intorno ai 20mila euro (l’intervento dovrà essere a carico della Usl). Nel suo intervento, il consigliere auspicava anche l’installazione di un sistema di videosorveglianza a tutela del personale sanitario del “San Giovanni Battista”.
Negli scorsi mesi sulla questione era intervenuto anche il sindaco Stefano Zuccarini, come in occasione del consiglio comunale nel corso del quale era stata approvata la mozione. “Sono particolarmente soddisfatto – aveva spiegato -. Abbiamo mantenuto l’impegno che avevamo preso poche settimane fa, mentre per anni erano state espresse solo promosse, rimaste poi lettera morta”.