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Coronavirus, in Umbria individuati gli ospedali per le emergenze: “Ma ancora nessuna criticità”

Pubblicato il 10 Marzo 2020 15:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:00

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“In Umbria la situazione sanitaria è ancora sotto controllo”. A dirlo è l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. Per il titolare della delega alla Salute, “la situazione per ora non desta particolare criticità, ma ci stiamo preparando ad eventuali impennate come purtroppo è successo nelle Marche”. E’ per questo motivo che la Regione ha individuati negli ospedali di Branca e Pantalla le strutture dedicate all’emergenza coronavirus.

I NUMERI – Nel corso dell’assemblea regionale di martedì mattina, l’assessore Coletto ha elencato anche i numeri del coronavirus in regione. In Umbria ad oggi ci sono 37 casi positivi, 10 ricoverati di cui 2 in terapia intensiva, 769 in isolamento domiciliare, 163 usciti dall’isolamento, mentre i tamponi eseguiti sono 256. “Abbiamo valutato il fabbisogno di personale e lo abbiamo trasmesso al Governo – ha detto Coletto – in Umbria servono 326 dipendenti sanitari, tra cui 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, 3 tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza, 9 autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di 8 posti letto di area critica e la creazione di 26 posti letto di terapia intensiva dedicati separati. Per attivarli fattivamente servono 34 apparecchi per il monitoraggio dei pazienti, 35 apparecchi fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili, che verranno acquistati in parte grazie alle Fondazioni bancarie e in parte con la centralizzazione acquisti presso una delle aziende sanitarie”.

MASCHERINE – Per Coletto, la criticità maggiore è l’approvvigionamento delle mascherino. Dall’inizio dell’emergenza sono stati fatti 3 ordinativi: 5mila 200, 16mila e ulteriori 15 mila. Il problema maggiore è il tempo di consegna variabile e continuamente procrastinato. “Dal 3 febbraio abbiamo attivato la task force regionale coordinata dal direttore Claudio Dario – ha affermato l’assessore Coletto – con il compito di delineare le strategie di intervento che si è riunita ogni lunedì mattina per fare il punto. Abbiamo incrementato le risorse a disposizione dell’assessorato integrandole con quelle aziende sanitarie per dare una risposta unitaria ad una sfida eccezionale a tutela della salute di tutta la comunità. C’è un forte coordinamento con la Protezione civile. Il 26 febbraio è stato attivato il Cor per la gestione dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, che ha una unità di crisi dedicata. Siamo davanti ad un virus sconosciuto fino a 2 mesi fa che ci trova tutti potenzialmente contagiabili, con il 20 per cento dei casi di polmonite per la quale non ci sono terapie conosciute e che nel 5 per cento dei casi richiede la terapia intensiva. L’unica arma che abbiamo è il contenimento del contagio”.

Dalla Regione indicazioni anche per evitare qualunque forma di assembramento negli ospedali, centri salute e ambulatori. “Le squadre dei dipartimenti di prevenzione cominciano a essere in sofferenza – spiega Coletto – per questo ieri abbiamo dato indicazioni ai commissari per la messa a disposizione delle stesse di unità aggiuntive reperibile nei dipartimenti non pienamente impegnati per la riduzione delle attività ordinarie. Per prepararci a qualsiasi evenienza che potrebbe arrivare è stato messo a punto un piano di gestione dei posti letto regionale, messo a punto da un gruppo di esperti, che ipotizzata la riorganizzazione su 3 livelli: casi positivi fino a 10 pazienti, casi positivi da 10 a 30, e superiore a 30. I livelli subentranti prevedono misure progressive di organizzazione dei flussi dei pazienti individuando i dea di secondo livello per il ricovero dei casi gravi. I Dea di primo livello sono destinati in due tipologie: quelli da destinare a emergenza coronavirus e quelli di supporto. Pantalla potrebbe diventare ospedale che raccoglie tutti infetti che non hanno sintomatologie importanti, mentre Branca può accogliere gli infetti che hanno sintomatologia più importanti rispetto agli altri. Gli ospedali vanno riconfigurati a partire dal pronto soccorso fino all’organizzazione della degenza. Nel giro di 48 ore Branca dovrebbe essere pronta e attivata per accogliere eventuali pazienti”.

COMUNICAZIONE – Per Coletto, altra criticità è la comunicazione agli operatori sanitari e ai cittadini. “Siamo stati tra i primi ad aver aperto un numero verde 800636363 per dare informazioni chiare e autorevoli. Per il grande numero di chiamate abbiamo attivato un secondo livello tecnico mettendo a disposizione ogni giorno 2 operatori sanitari per azienda, e poi abbiamo chiesto il raddoppio degli addetti passando da 5 a 10. L’attivazione della task force di medici di medicina generale è un’ipotesi da mettere in campo. Non c’è conferma nel dpcm del 9 marzo. A breve è possibile che riusciamo a mettere in campo anche questa ipotesi”.

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