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Nel lockdown gli umbri riscoprono il proprio vino. Montefalco ai turisti: “Regione ideale”

Pubblicato il 20 Maggio 2020 16:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:44

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“Siamo la regione ideale per il nuovo turismo italiano ed europeo”. Lo ha detto il presidente del Consorzio tutela vini Montefalco, Filippo Antonelli, in occasione di Sagrantino Splash Mob, incontro virtuale nel corso del quale è stato lanciato il “modello Umbria” per la ripartenza dopo il lungo lockdown.

Dal titolo “Come in Umbria”, l’evento ha visto intervenire online imprenditori vitivinicoli, ristoratori ed operatori del settore turistico. “Essere lontani dalle grandi vie di comunicazione e la bassa densità abitativa – ha commentato Antonelli – ci ha giovato. Ci prepariamo a riaprire lentamente – ha quindi proseguito – aspettando i primi turisti dal resto d’Italia e, presto, dall’Europa”. Secondo quanto reso noto dal presidente del Consorzio montefalchese, che ha annunciato una “bellissima produzione di olive e uva”, la ripartenza sarà all’aperto e sarà incentrata su un turismo esperienziale, “fatto di borghi magnifici, piccoli ma significativi musei, percorsi naturalistici e naturalmente l’enogastronomia”. 

E proprio a proposito di enogastronomia, il lockdown ha visto gli umbri riscoprire il proprio vino. “In questo periodo – ha infatti commentato la giornalista ed enotecaria, Sara Boriosi – le persone hanno scelto tanto vino umbro per il consumo domestico, forse proprio per il bisogno di certezze e di sicurezze. Vini di fascia media, ma consumi piuttosto consistenti. Il vino – ha infatti proseguito – è stato di conforto in questi mesi difficili, ma è stato anche un premio per la bravura con cui abbiamo affrontato il lockdown”. Comportamenti che, per il giornalista Jacopo Cossater, “dovranno essere presi in considerazione per la strategia delle cantine dei prossimi mesi”.

Intanto tra gli appassionati c’è fermento. Parola di Alessandro Ioni, influencer del canale food&wine @umbriagram. “C’è tanta voglia di ricominciare, riprendere le degustazioni, le passeggiate in vigna e – ha detto – magari gli eventi. C’è grande attenzione al Trebbiano Spoletino nelle sue interpretazioni e negli abbinamenti gastronomici – ha quindi concluso – oltre al Sagrantino”.

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