28.3 C
Foligno
martedì, Agosto 5, 2025
HomeCulturaNuova veste per la “Madonna di Foligno”: ripristinata l’antica cornice dorata

Nuova veste per la “Madonna di Foligno”: ripristinata l’antica cornice dorata

Pubblicato il 3 Giugno 2020 09:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:42

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Il “Tabernacolo” dell’Alunno è tornato a casa

Martedì 5 agosto la riconsegna al Museo capitolare diocesano di Foligno, dopo un complesso e accurato intervento di restauro durato tre anni. Il recupero dell’opera, intaccata dal tempo, è stato finanziato con i fondi dell’8xmille

A Spello con “Visioni Sonore”, dove musica, arte e immagini si intrecciano

In programma per mercoledì 6 agosto, all’interno del cartellone di “Incontri per le strade”, un evento multisensoriale dedicato ai giovani. Le esibizioni proposte promuovono la futura apertura del servizio di Informagiovani nel borgo umbro

A Foligno scontro sul riconoscimento della Palestina

Dopo la bocciatura della mozione presentata dall’opposizione, il dibattito è uscito dall’aula di palazzo Orfini Podestà per approdare sui social. La Lega: “Ribadiamo il ‘no’ alla guerra, ma respingiamo le accuse di chi vuole trasformare un dramma in una polemica politica”

Nuova veste per la “Madonna di Foligno” dipinta da Raffaello. La pala d’altare, commissionata da Sigismondo de’ Conti nel 1511 ed oggi custodita nei Musei Vaticani, è infatti tornata ad “indossare” l’antica cornice dorata che l’aveva “custodita” fino alla fine degli anni Venti nel Novecento. Cornice che è stata ritrovata, insieme a quelle della “Pala Oddi” e della “Trasfigurazione”, per caso in una calda mattinata di due anni fa. A raccontarlo all’Osservatore Romano è stata la stessa direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, negli scorsi giorni, a poche ore cioè dalla riapertura del polo museale della Città del Vaticano dopo lo stop di tre mesi imposto dal Covid-19.

A partire da lunedì primo giugno, infatti, le porte dei Musei Vaticani sono tornate a spalancarsi, compresa quella della Sala VIII dedicata a Raffaello dove, come detto, sarà ora possibile ammirare una nuova “Madonna di Foligno”, con la sua ritrovata cornice di legno di cirmolo stagionato e a foglia d’oro. Il ritrovamento dunque due anni fa, “all’interno di una cassa recante la scritta “Cornici di Raffaello” – ha spiegato la direttrice Jatta – durante un sopralluogo a Santa Maria di Galeria, dove si trovano alcuni depositi dei Musei Vaticani e della Santa Sede”.

Aperto lo “scrigno” e visto il suo contenuto è quindi partito uno studio, fotografico e documentale, che ha permesso di ricostruire la storia delle cornici e la loro natura, molto probabilmente, “napoleonica ed ottocentesca”. Secondo quanto emerso dalle ricerche, infatti, le tre cornici sarebbero state tolte dai quadri sul finire degli anni venti del Novecento, quando cioè a prendere forma era stata la nuova Pinacoteca pensata da Luca Beltrami per Pio XI. E fu proprio Beltrami – così come raccontato da Barbara Jatta -, insieme a Biagio Biagetti, ad eliminare le cornici e sostituirle “con dei pesanti inquadramenti di legno di noce scuro inframezzati da un parato fiorato su fondo scuro”. E così è stato fino agli Settanta, quando si decise di toglierle definitivamente.

Ora, quindi, il ritorno all’antico. L’ipotesi, infatti, è che le cornici siano di epoca napoleonica. “Sarebbe stato suggestivo – ha infatti commentato Barbara Jatta all’Osservatore Romano – pensare che le cornici fossero state poste sulle opere dai raffinati emissari di Napoleone, che come è noto le rimossero dagli altari dalle loro sedi originali a seguito del Trattato di Tolentino per condurle nel grandioso Museo Universale del Louvre a Parigi: la Trasfigurazione dalla Chiesa di San Pietro in Montorio sul Gianicolo a Roma, la Pala Oddi da quella di San Francesco al Prato a Perugia e la Madonna di Foligno dal Monastero delle Contesse di Foligno”.

Ed un’indicazione, in questo senso, è stata data dalla consultazione degli Archivi Vaticani, che “ha dimostrato che, almeno quelle della Trasfigurazione e della Madonna di Foligno, vennero realizzate o aggiustate alla fine degli anni Venti dell’Ottocento, a seguito del loro rientro canoviano in Vaticano. I documenti della Computisteria del Palazzo apostolico dell’aprile del 1928 e dell’agosto del 1833 riportano pagamenti per la realizzazione della cornice dorata della Trasfigurazione e di lavori di doratura “a oro buono” per la Madonna di Foligno. La cornice di quest’ultima sembra più antica delle altre: è napoleonica? La doratura fatta all’epoca, e non la realizzazione ex novo, potrebbe portare in quella direzione”.

Articoli correlati