Le mura dell’originaria chiesa della Madonna del Pianto di Foligno sono tornate alla luce. Durante i lavori di riqualificazione della centralissima piazza Giacomini, dove appunto sorgeva l’antico luogo di culto, gli operai impegnati nel cantiere sono stati i primi ad ammirarne i resti. La struttura risalente al XVIII secolo, lo ricordiamo, era stata colpita e rasa al suolo dai bombardamenti alleati subiti dalla città della Quintana il 22 novembre del 1943. In realtà chiamata chiesa di San Leonardo, già prima delle bombe angloamericane era conosciuta come Madonna del Pianto per la statua votiva mariana che lì trovava dimora. Insomma un pezzo di storia folignate e, dopo la distruzione del ‘43, uno dei drammatici simboli della guerra impresso per sempre nella memoria cittadina, ora riaffiorato alla luce del sole.
“Il riemergere dei reperti della preesistente chiesa era previsto nel progetto – spiega a Rgunotizie l’assessore all’Urbanistica, Marco Cesaro -, chiaramente ce lo aspettavamo tanto che i lavori vengono eseguiti in constante dialogo con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio dell’Umbria”. Nulla di inaspettato, dunque, o in grado di condizionare il normale prosieguo degli interventi di riqualificazione. Quelli, lo ricordiamo, iniziati sul finire dello scorso novembre con l’abbattimento delle alberature propedeutico al cantiere vero e proprio. Lo stesso “che – a sentire l’assessore – va avanti secondo il cronoprogramma, con l’idea di riprodurre la traccia della vecchia chiesa posta a livello della strada e senza quindi rialzi”. “Ora verranno effettuate tutte le operazioni per mettere in evidenza i reperti venuti alla luce e capirne le caratteristiche – aggiunge Cesaro -, poi la Soprintendenza farà le sue valutazioni e da lì si potrà capire la necessità o meno di apporre delle modifiche al piano di lavoro”. Sottolineando inoltre come, in virtù della particolarità del sito, si stia lavorando con attenzione ed accuratezza, Cesaro spiega che gli unici “possibili rallentamenti possono essere quelli legati alla presenza di ordigni bellici”. “Le indagini per l’eventuale individuazione – ricorda a tal proposito – non hanno prodotto riscontri sufficienti dal momento che la strumentazione utilizzata per la ricerca non ha permesso di escluderne con certezza la presenza. Procediamo quindi con tutta la cautela necessaria – conclude l’assessore folignate – cercando comunque di accelerare per evitare il più possibile disagi per i cittadini”.