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Legge regionale e centri dedicati: in Umbria l’impegno contro il gioco d’azzardo è massimo

Pubblicato il 20 Luglio 2020 15:48 - Modificato il 6 Settembre 2023 11:00

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Quarto appuntamento con “Azzardo, non chiamiamolo gioco”, la rubrica curata da Radio Gente Umbra in collaborazione con la Usl Umbria 2 e la Comunità La Tenda. Come sempre, presenti in studio la dottoressa Lucia Coco, psicologa e referente del Centro regionale per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo, e Samanta Migliorati, educatrice della cooperativa Comunità La Tenda che gestisce il numero verde regionale. Ed è proprio dall’istituzione del numero verde che si è aperta la quarta puntata della rubrica di approfondimento. Sì, perché la possibilità di contattare telefonicamente dei professionisti per avere supporto, tra le altre cose, fa parte dei punti di una legge regionale contro il gioco d’azzardo. “Si tratta della Legge Regionale del 21 novembre 2014 – hanno spiegato le due esperte – ed è una delle migliori sul panorama nazionale. Sono molti gli aspetti introdotti da questo documento. Oltre, appunto, all’istituzione del numero verde regionale vi sono, infatti, disposizioni mirate al contrasto del gioco come la distanza minima di 500 metri degli esercizi di gioco d’azzardo da luoghi sensibili come scuole e residenze sanitarie. Altra cosa, la possibilità per i comuni di disporre limitazioni sugli orari degli stessi esercizi, e ancora l’obbligo di formazione per gli addetti alle sale da gioco dove devono essere esposte indicazioni e materiale formativo. Un altro punto interessante del testo di legge – hanno detto – è quello relativo allo sgravio fiscale riservato a chi decide di disinstallare gli apparecchi, ottenendo così il marchio ‘Umbria no slot’ rilasciato dal comune di pertinenza. La stessa legge prevede, poi, una campagna di comunicazione regionale in giro per le città del Cuore verde d’Italia al grido di ‘Scegli di essere libero, esci dalla gabbia’ per sensibilizzare la comunità rispetto al disturbo del gioco d’azzardo. E sempre in ottica di sensibilizzazione, questa legge vuole incentivare un cambiamento culturale all’insegna della promozione della salute partendo dalle scuole: sono le associazioni territoriali a giocare un ruolo da protagonista nella costruzione di una cultura contro l’azzardo. In questo senso – hanno proseguito Coco e Migliorati – siamo fortunati perché nel folignate le associazioni si dimostrano sempre molto attente e a loro va, dunque, un ringraziamento speciale”. Interessante capire quali sono, nello specifico, i servizi offerti dal Centro regionale. “Il primo step della nostra offerta – hanno detto le due esperte – fa riferimento alla creazione di un clima di accoglienza e disponibilità nei confronti della persona che si rivolge al nostro sportello. Sì, perché, anche se le chiamate sono anonime e le informazioni gestite nell’assoluto rispetto della privacy, l’utente dimostra sovente difficoltà a raccontare quanto sta vivendo. Dopo un primo momento conoscitivo all’insegna dell’ascolto, forniamo informazioni e contatti dei vari professionisti che si occupano di accoglienza nei centri regionali”. In Umbria ci sono, infatti, numerose strutture specifiche per il disturbo da gioco d’azzardo: oltre a Foligno, nato come centro di riferimento, ce ne sono a Terni, Narni, Orvieto, Perugia, Bastia, Assisi, Magione, Marsciano, la zona dell’alto Chiascio e quella del Trasimeno. “Una regione, la nostra, predisposta ad accogliere e sostenere le difficoltà legate al gioco. La seconda fase – hanno continuato – è quella della presa in carico dei pazienti. A questo punto parte la fase della valutazione in cui cerchiamo di coinvolgere i familiari, una risorsa indispensabile. Qui si inserisce una valutazione psicologica molto accurata per comprendere l’importanza delle credenze distorte. Tutti i giocatori sono diversi e quindi è bene fare una classificazione per distinguere quelli condizionati nel comportamento, con problematiche di vulnerabilità emotiva o con altri disturbi concomitanti. Una volta capito chi c’è difronte a noi, si comincia con gli incontri informativo-motivazionali con il coinvolgimento dei familiari, per spiegare loro cos’è il disturbo da gioco d’azzardo. Successivamente – hanno spiegato –, i trattamenti individuali, di coppia o di gruppo, tra persone che si incontrano da anni o tra giovani con problemi di tossicodipendenza. Aspetto cruciale è il monitoraggio economico, un supporto che diamo al giocatore per recuperare la gestione del suo denaro. Capita che, in convenzione con Federconsumatori, attiviamo delle consulenze finanziarie e legali. Infine c’è anche il lavoro degli educatori con il progetto di accompagnamento territoriale: comunità che traghettano utente e famiglie con offerte di trattamento su misura”. Ricordiamo, dunque, il numero verde 800.410902 per contattare lo sportello, gestito dagli educatori de La Tenda, dove ricevere informazioni ed usufruire gratuitamente di uno spazio di ascolto. Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

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