Ed il gheppio ha ripreso a volare. Una storia a lieto fine che ha avuto il suo sereno epilogo giovedì mattina lungo le sponde del fiume Topino. Stiamo parlando del piccolo uccello rapace che, qualche giorno fa, era stato trovato in pessime condizioni in zona Corvia e che, dopo le cure ricevute da professionisti, è stato liberato dal coordinatore della regione Umbria Lipu-BirdLife Italia, Alfiero Pepponi. Ad assistere all’evento con il naso all’insù, i bambini e ragazzi del campo estivo comunale. Gli stessi che, prima della liberazione del gheppio, hanno ascoltato con attenzione la spiegazione dell’esperto Alfiero Pepponi. Il coordinatore Lipu, infatti, ha catturato l’interesse dei piccoli con una piccola lezione a misura di bambino. Oltre a mostrare loro il rapace “rimesso in sesto”, Pepponi ha parato del mondo ornitologico in generale e dell’effetto dei cambiamenti climatici anche sulle aree cittadine che sono dimora di particolari flora e fauna. “Stamattina abbiamo liberato un giovane gheppio – ha raccontato Pepponi ai microfoni di Rgunotizie.it – che era stato trovato nelle campagne vicino a Corvia in condizioni di avvelenamento. Avvelenato non per mano antropica, ma perché deve aver mangiato una preda che a sua volta si era nutrita di qualcosa di velenoso. È stato curato dal nostro centro regionale di Castiglione del Lago – ha proseguito il coordinatore Lipu – ed ha reagito benissimo, tanto che era in perfette condizioni per essere liberato”. Anche la scelta del posto dove liberare il gheppio non è stata casuale. No, perché, vista la vicinanza al punto di ritrovamento del rapace, quella designata per la liberazione deve essere un’area che l’uccello conosce bene. Come detto, si è cercato di coinvolgere i giovani del campo estivo comunale. Occasione, per loro, di avere un primo approccio ad un mondo selvatico che, seppur sotto il loro naso, conoscono poco. “Stimolare la curiosità dei ragazzi per stimolare anche gli adulti – ha detto a tal proposito Alfiero Pepponi –, perché abbiamo la fortuna di avere nella nostra città un mondo selvatico particolarissimo e vario, dalle orchidee alle erbe commestibili, dalle civette agli assioli passando per gli aironi. Specie, animali e vegetali, che vanno preservate ed osservate con curiosità. Bisogna far capire ai bambini – ha concluso – che questa è la strada giusta per arricchirsi anche culturalmente”.