15.8 C
Foligno
martedì, Novembre 4, 2025
HomeEconomiaEx Merloni, anche il Governo chiede di ritirare i licenziamenti

Ex Merloni, anche il Governo chiede di ritirare i licenziamenti

Pubblicato il 25 Agosto 2020 15:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:25

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Foligno, tentano di rapinare un dodicenne: la polizia denuncia tre minori

Nei guai un 17enne, un 16enne e un 13enne che due settimane fa, a Sant’Eraclio, hanno avvicinato il ragazzino con l’obiettivo di rubargli la bici e il cellulare. La vittima con prontezza è riuscito a divincolarsi e a scappare

Atletico Foligno, ancora non ci siamo: finisce 1-1 contro Avezzano

Le Cinghialette sfiorano ancora una volta il primo successo stagionale, ma nell'esordio stagionale al “Paternesi” si devono accontentare di un pareggio

A Foligno inaugurati la sede centrale del “Marconi” e gli ex Laboratori Misure del “Da Vinci”

Le due strutture, già operative da mesi, sono state ufficialmente presentate e descritte nelle loro nuove funzioni. Presciutti: "Oggi ratifichiamo un grande traguardo"

Sulla vertenza ex Merloni, Governo e sindacati sono d’accordo rispetto alla necessità di ritirare i licenziamenti. Volontà condivisa emersa lunedì a Fabriano, durante il tavolo istituzionale sulla vertenza Indelfab tra Fim Fiom e Uilm di Marche ed Umbria, insieme alle rispettive confederazioni, ed il sottosegretario al Mise, Alessia Morani. Per l’occasione, presenti anche i sindaci e gli amministratori dei Comuni interessati, quelli cioè di Fabriano, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, e l’assessore della Regione Marche, Loretta Bravi. Segnata assente all’appello, invece, la Regione Umbria. Durante il meeting, le organizzazioni sindacali hanno ribadito unitariamente che non esiste alcuna disponibilità ad accordi sulla procedura di mobilità. “È indispensabile il ritiro della procedura – hanno, infatti, rimarcato Fim, Fiom e Uilm – e una piena garanzia della continuità di sostegno al reddito dopo il 6 settembre, per la tenuta sociale dei territori”. Il Governo, dal canto suo, si è impegnato ad individuare soluzioni con le istituzioni locali e le parti sociali al fine di fornire prospettive occupazionali reali ai territori, con o senza l’imprenditore. Da qui l’apprezzamento delle organizzazioni sindacali espresso rispetto alle proposte della sottosegretaria Morani e delle istituzioni, che hanno già chiesto all’azienda il ritiro della procedura e prospettato la ricerca di possibili soluzioni, anche alla luce degli strumenti messi a disposizione dal decreto Rilancio. I sindacati hanno però rimarcato l’assoluta necessità di costruire “prospettive di lungo periodo” in grado di riportare lavoro e sviluppo in quelle che oggi hanno le fattezze di vere e proprie “cattedrali nel deserto” delle aree interne umbre e marchigiane. Nei prossimi giorni, infine, i sindacati convocheranno le assemblee con i lavoratori in attesa della convocazione al Mise, prevista dalla sottosegretaria entro la metà di settembre. LA REGIONE UMBRIA – “La Regione Umbria non era presente al tavolo di Fabriano, in quanto non formalmente convocata da chi ha promosso l’iniziativa”. Con una nota diffusa nella giornata di martedì, la Regione dell’Umbria ha spiegato il motivo della sua assenza al tavolo con il Governo di lunedì.  “Continuiamo a monitorare la vicenda – ha detto l’assessore regionale Michele Fioroni – con attenzione, data la significativa incidenza sull’apparato produttivo dei territori e riteniamo necessario avviare un percorso in grado di darle soluzione positiva. Abbiamo infatti prontamente richiesto in data 20 agosto 2020 la convocazione di un tavolo urgente al Ministero dello Sviluppo Economico considerati gli sviluppi recenti che hanno riguardato la J.P. Spa”. 

Articoli correlati