Parla di “triste ed indecoroso epilogo” il gruppo di opposizione SiAmo Montefalco, dopo che la maggioranza guidata dal sindaco Luigi Titta ha disertato la seduta del consiglio comunale indetta per lo scorso mercoledì. La minoranza apostrofa come vergognoso quanto accaduto, puntando così il dito contro “un’amministrazione che – dichiarano – si vantava di essere un ‘modello’”.
Un modello che per i consiglieri di SiAmo Montefalco, guidati dal capogruppo Vincenzio Riommi, ha “decretato così il suo totale fallimento”. Sì, perché la seduta indetta per lo scorso mercoledì avrebbe dovuto essere quella in cui si sarebbe dovuta presentare la dichiarazione di dissesto finanziario dopo l’accertamento del disavanzo di 4,2 milioni di euro. “Questo comportamento – dichiarano dalla minoranza in consiglio comunale – non fa che aggravare il peso di ciò che è scritto nella relazione alla dichiarazione di dissesto, stilata dal responsabile finanziario del Comune e corredata dal parere dell’organo di Revisione dei Conti. E cioè – proseguono – che il Comune di Montefalco è un ente strutturalmente deficitario, per cui, purtroppo, sussistono le condizioni e, dunque, l’obbligo per la dichiarazione di dissesto”.
Per il capogruppo Riommi e i suoi, dunque, la maggioranza avrebbe dovuto avere “quanto meno – ribadiscono – la dignità di comparire al cospetto dei cittadini e assumersi le proprie responsabilità”. Così facendo, aggiungono, “ha dimostrato di non sapere nemmeno cosa significhi ‘dignità’”. E proprio a seguito di quanto accaduto nell’ultimo consiglio, SiAmo Montefalco ha inviato una diffida al presidente della massima assise cittadina, Guido Mattioli, affinchè venga convocata al più presto una nuova seduta. Obiettivo, approvare il dissesto entro il termine di 20 giorni stabilito dalla legge, “che se non venisse rispettato – dichiarano – porterebbe allo scioglimento del consiglio comunale. Se la maggioranza non è capace di far questo ne dia immediatamente atto – concludono – e rassegni le dimissioni”.
E a qualche ora di distanza ad intervenire è stato anche lo stesso sindaco Titta che alla redazione di Umbria24 ha motivato l’assenza in consiglio con la “titubanza e discordanza di alcuni consiglieri”. “Vorremmo – ha dichiarato – che il dissesto venisse approvato all’unanimità data la delicatezza della pratica”.