Sospetta infiammazione virale da Covid-19. Sembrerebbe essere questa la causa del ricovero dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, che dalla serata di sabato 14 novembre si trova al Policlinico Universitario Gemelli di Roma. A darne notizia la stessa arcidiocesi, che spiega come da qualche giorno il presule avesse una persistente febbre. Il presidente della Conferenza episcopale umbra era risultato positivo, ma asintomatico, la scorsa settimana. Poi, come detto, la comparsa della febbre che ne ha reso necessario il ricovero in ospedale. Monsignor Boccardo ha voluto ringraziare vivamente tutti coloro che in questi giorni gli sono stati vicino con i messaggi, il pensiero e la preghiera. “Affido me stesso e tutti coloro che soffrono – ha fatto sapere attraverso l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia – alla misericordia di Dio e alla intercessione dei fratelli e sorelle nella fede”.
Ed è sempre ricoverato, ma non più in terapia intensiva, il cardinale Gualtiero Bassetti, trasferito nel tardo pomeriggio di venerdì 13 novembre nel reparto di medicina d’urgenza Covid 1 del Santa Maria della Misericordia di Perugia. Uscito dalla rianimazione, dopo diversi giorni di degenza, il presidente della Conferenza episcopale italiana ha voluto ringraziare il personale sanitario per il servizio svolto quotidianamente al fianco degli ammalati ed anche tutti coloro che gli hanno manifestato vicinanza con la preghiera e l’affetto. “Desidero ringraziare il Signore per essermi accanto, con la Sua misericordia, in questo momento di prova – ha inoltre fatto sapere il cardinale Bassetti – e raccomando a tutti di continuare a pregare per quanti soffrono e vivono situazioni di fatica. Affido tutti alla Madre di Dio, Maria – ha quindi concluso – perché interceda per i suoi figli”. E proprio nel primo pomeriggio di domenica è arrivato il nuovo bollettino medico di Bassetti. “Lento e progressivo miglioramento delle condizioni cliniche generali e respiratorie – si legge della nota dell’ospedale -. Piano terapeutico invariato, continua l’ossigenoterapia”.