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Umbria, nel 2020 +30% di frodi informatiche. Oltre 400 le denunce alla polizia postale

Pubblicato il 23 Gennaio 2021 11:46

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In Umbria frodi informatiche in ascesa durante l’anno appena trascorso. Parola del dirigente del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni dell’Umbria, Michela Sambuchi, che, intervenuta a Rgunotizie, parla di un “incremento medio delle truffe economico finanziarie del 30 per cento rispetto al 2019”. Michela Sambuchi fotografa un 2020 con 450 casi di frodi informatiche e 44 persone denunciate: truffe online per un valore di 377mila euro di cui 84mila sono stati recuperati. Il vice questore aggiunto Sambuchi traccia poi un bilancio di questi primi giorni del 2021. A neanche un mese dall’inizio del nuovo anno, sono stati 24 gli episodi di frodi informatiche nel Cuore verde d’Italia. Raggiri, in questo caso, per un valore complessivo di 12mila euro di cui 780 recuperati.

Un fenomeno in aumento nel 2020, quindi, con uno scarto rispetto al 2019 in parte giustificato dal periodo di lockdown. Sì, perché a sentire la dirigente del Compartimento, cruciale è stato il fatto che un maggior numero di persone, costrette in casa, si sia riversato in modo più massiccio sulle piattaforme online. Tra le numerosissime tipologie di frodi informatiche, Michela Sambuchi parla anche dello “smishing” (detto anche sms phishing). Una truffa, questa, di cui Rgu si era occupata negli scorsi giorni, raccogliendo le testimonianze di due folignati a cui sono stati rubati 4mila e seicento euro. A propiziare la truffa, lo ricordiamo, un finto messaggio dalla banca contenente un link da cliccare. Poi il rimando ad un sito clone con la richiesta di alcuni dati. Gli stessi con cui i criminal hacker, nel giro di pochissimo tempo e dopo un’ingannevole telefonata, hanno indebitamente attinto dai conti correnti delle vittime.

Sambuchi sottolinea come, nel 2020, siano stati 35 i casi di smishing nella provincia di Perugia e 19 su quella di Terni. “Colpi da 116mila euro totali – evidenzia – con 15mila finora recuperati”. A sentire il numero uno del Compartimento della postale dell’Umbria, dietro a queste truffe sembrano esserci sempre “organizzazioni strutturate”. Professionalità dei malviventi confermata dal fatto che chiunque possa cadere nella trappola. “Non esistono fasce di utenti più a rischio – spiega a tal proposito Sambuchi -, chiunque potrebbe essere raggirato, indipendentemente, ad esempio, dalla conoscenza dell’informatica. Si raccomanda, quindi, sempre prudenza e circospezione – conclude – con il consiglio principe di non cliccare mai sul link ma anzi cancellare il messaggio”.

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