Pur con numeri che risultano ancora alti, migliora la situazione epidemiologica nel Folignate, dove si inizia a registrare una diminuzione dei contagi. Dato che appare in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo negli altri distretti dell’Usl Umbria 2, dove – a partire dal Ternano – si fanno i conti con un incremento dei casi Covid. La conferma arriva dall’analisi effettuata dal Nucleo epidemiologico dell’Umbria e illustrata dalla dottoressa Carla Bietta nel corso del consueto appuntamento settimanale.
In generale, il Cuore verde d’Italia presenta una situazione di “tendenziale stabilità”, così l’ha apostrofata l’esperta del Nucleo epidemiologico regionale, spiegando però come si mantenga una “numerosità dei casi che supera i 200 al giorno”. L’indice rt calcolato nelle ultime due settimane si attesta allo 0,96 e il dato relativo ai guariti supera quello dei nuovi positivi. Tuttavia, l’Umbria si presenta ancora come una regione a due velocità. Mentre da un lato, infatti, migliora la situazione nella provincia di Perugia (l’incidenza è di 173,49 casi per 100mila abitanti), dove resta però un’incidenza consistente nella zona del Folignate, dell’Alto Tevere e dell’Assisano, dall’altro si intravede invece un peggioramento delle condizioni nel Ternano (l’incidenza è di 175,87 casi per 100mila abitanti), con particolare riferimento soprattutto all’area del capoluogo di provincia e all’Orvietano.
Per quanto riguarda le fasce d’età coinvolte, l’incremento per ciò che riguarda la popolazione scolastica interessa principalmente la fascia 0-2 e 3-5 con un’incidenza sopra i 200 casi per 100mila abitanti. In fase di stabilità e leggera riduzione, invece, le fasce di popolazione che vanno dai 25 agli 85 anni. Tra i dati snocciolati, il rapporto tra tamponi e positivi che si attesta a livello regionale al 10 per cento. C’è poi il capitolo ricoveri, per i quali Carla Bietta ha parlato di “situazione stazionaria” seppur con numeri ancora alti e quindi con un “valore ancora impegnativo – ha commentato – per la sanità”. Resta consistente anche il dato relativo alle terapie intensive, mentre sul fronte dei decessi, l’Umbria fa i conti con “un livello di apparente stabilità con forti oscillazioni giornaliere”.
“Lentamente ma sta scendendo nel Perugino la curva epidemiologica” ha commentato l’assessore alla salute, Luca Coletto, che ha aggiunto come questa “lentezza” sia dovuta all’alta contagiosità della variante inglese. “Si tratta però – ha proseguito – di una discesa certificata e consolidata, a cui fa da contraltare purtroppo – ha concluso – una rapida risalita delle infezioni nel Ternano”.