“Ad oggi non sussiste nessun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino di AstraZeneca e gli eventi avversi che si sono verificati nel territorio nazionale”. A dirlo è il commissario straordinario per l’emergenza Covid della Regione Umbria, Massimo D’Angelo, richiamando il comunicato di Aifa rispetto al divieto di somministrazione del lotto ABV2856. Nella giornata di giovedì la Regione Umbria ha immediatamente provveduto al ritiro delle dosi residue del lotto di AstraZeneca in fase di somministrazione, mettendole a disposizione dell’autorità competente. Ma ciò non deve però portare ad eventuali allarmismi. “Il numero di episodi trombo-embolici segnalato nella Comunità europea, su 5 milioni di pazienti vaccinati con AstraZeneca – precisa a riguardo Massimo D’Angelo – è, al 10 di marzo, di 30 casi, pari allo 0,0006 per cento della popolazione vaccinata. Questa percentuale di casi non è superiore a quella che si riscontra normalmente nella popolazione non vaccinata”.E’ per questo motivo che il ritiro di un lotto “non costituisce – sottolinea il commissario D’Angelo – un’inibizione assoluta all’intera produzione di vaccini della ditta AstraZeneca e, pertanto, allo stato delle evidenze scientifiche disponibili, non risulta alcuna condizione tale da modificare le caratteristiche di sicurezza di questa tipologia di vaccino, che può quindi continuare ad essere somministrato alle categorie di soggetti per le quali lo stesso è indicato”.
AstraZeneca, la Regione: “Nessuna causalità tra vaccino ed eventi avversi”
Pubblicato il 12 Marzo 2021 16:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:42
Massimo D'Angelo
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