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Scuole chiuse, le difficoltà per i bambini più fragili

Pubblicato il 20 Marzo 2021 09:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:41

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Ritorno alla didattica in presenza per bambini Bes e H. È l’appello dei genitori di quegli studenti con bisogni educativi speciali o disabilità per i quali la didattica a distanza risulta di fatto impossibile. Gli stessi che chiedono all’amministrazione comunale di conoscere i motivi alla base della decisione di sospenderne la didattica in presenza come stabilito anche nell’ordinanza firmata dal sindaco Zuccarini la scorsa settimana ed in vigore fino al 21 marzo. “Quello che vorremmo sapere – spiega Alessandra Ceciarelli, tra i genitori coinvolti – sono i parametri precisi utilizzati a Foligno, dal momento che in altri comuni umbri, come Assisi e Bastia Umbra, la didattica in presenza per Bes e H è stata sempre garantita”.

“È stata una decisione presa a malincuore – commenta l’assessore comunale all’istruzione, Paola De Bonis – per limitare il più possibile la diffusione del contagio e rispetto alla quale ci siamo confrontati sia con il commissario straordinario all’emergenza Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo, sia con il dottor Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale. La didattica in aula per Bes e H – ha proseguito l’assessore De Bonis – presuppone, perché sia inclusiva, anche la presenza dell’intero consiglio di classe oltre al bambino e all’insegnante di sostegno. Questo avrebbe comportato all’interno delle scuole, e quindi in spazi chiusi, un numero elevato di persone che, gli stessi esperti, ci hanno sconsigliato. La nostra priorità è la salute, a cominciare da quella degli studenti che sono anche più fragili”.

Da qui, dunque, la decisione maturata in seno all’amministrazione comunale folignate di adottare una diversa strategia. “Abbiamo cercato di far fronte a questa situazione attraverso l’assistenza a domicilio – ha proseguito Paola De Bonis – anche se ci rendiamo conto che non è la stessa cosa della didattica in presenza. La nostra intenzione comunque è quella di far tornare questi ragazzi a scuola il prima possibile, in linea con quanto avvenuto già lo scorso mese di settembre”.

L’auspicio, dunque, è che – complice anche un miglioramento della situazione epidemiologica che vede attualmente Foligno con un’incidenza di poco superiore ai 200 casi per 100mila abitanti – il ritorno in aula per gli studenti Bes e H possa avvenire in tempi stretti. Anche perchè, come spiegato da Alessandra Ceciarelli, “è importante garantire a questi ragazzi una routine, soprattutto nel caso di bambini con spettro autistico. Cosa difficile con la presenza di operatori a domicilio solo per qualche ora alla settimana, che non hanno le stesse competenze di una docente formata. Serve la fisicità, serve la presenza, è impossibile lavorare in Dad. È necessario – ha aggiunto – garantire il raggiungimento di obiettivi e il mantenimento di competenze. Anche perché – ha concluso – il venir meno di questa parte fondamentale della loro quotidianità può comportare una compromissione permanente del loro futuro”.

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