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Il Pnrr dell’Umbria esclude il Parco delle scienze di Foligno: “La Regione ci mortifica”

Pubblicato il 21 Aprile 2021 15:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:30

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La Regione Umbria presenta il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Recovery Plan e a Foligno scoppia la protesta. A poche ore dalla conferenza stampa indetta dalla presidente Donatella Tesei per illustrare il dossier con i 45 progetti previsti da inviare al Governo, a farsi sentire sono stati i gruppi consiliari di centrosinistra. “La Giunta regionale ha sostanzialmente dimenticato alcune aree dell’Umbria, come Foligno, Spoleto e la Valnerina” è l’attacco di Pd, PattoXFoligno e Foligno 20/30, che sottolineano come “nessun progetto che possa aiutare la ripresa del territorio ha trovato spazio nel documento”. Nonostante, sottolineano, “la presidente Tesei dichiara di aver condiviso con i territori” la redazione del documento. Per il centrosinistra folignate, una chiara decisione del centrodestra umbro di “penalizzare questa parte della Valle Umbra e della Valnerina”.

A balzare subito all’occhio l’esclusione del progetto del “Parco delle scienze e delle arti”, che le forze folignati di opposizione bollano come una “decisione scellerata” che “dimostra sia la volontà della Giunta regionale di mortificare la nostra città, che l’ininfluenza politica ed istituzionale del sindaco di Foligno e della sua Giunta”. Per Pd, PattoXFoligno e Foligno 20/30, infatti, il “Vision” avrebbe potuto rappresentare per la città “il primo pilastro su cui basare il rilancio economico e sociale”. “È ingiusto ed iniquo – aggiungono – che ad un territorio vasto, con gravi problemi economici, non sia stata data nessuna opportunità di ripresa grazie ai fondi del Recovery Plan. Foligno non può perdere così la grande occasione del Recovery Plan – concludono – e il sindaco ne è il principale responsabile”.

Ad intervenire sulla vicenda anche il capogruppo del Partito democratico all’Assemblea legislativa, Tommaso Bori. “L’assenza del Parco delle scienze e delle arti, unico esempio in tutto il centro Italia, è un errore grave – dichiara – che la comunità folignate pagherà a lungo. È l’emblema – ha aggiunto – di un metodo sbagliato che ha caratterizzato la redazione di questo importantissimo piano. Un documento dal quale doveva passare il rilancio dell’Umbria per i prossimi anni e che invece, a quanto pare, privilegia alcune aree piuttosto che altre, non assegnando, se non in maniera residuale, interventi qualificanti ad aree come il Folignate e lo Spoletino, un’area che supera i 100mila abitanti e che non otterrà alcun beneficio da queste risorse”.

“Per stilare il documento, che contiene 45 progetti organizzati nelle 6 misure previste dal Pnrr europeo – ha dichiarato mercoledì mattina la presidente Tesei, presentando il documento – abbiamo messo in campo una condivisione con i rappresentanti di territori, categorie e numerosi stakeholder, che saranno inoltre nuovamente coinvolti nell’importante fase della messa a terra dei progetti. La presidente Tesei si è anche soffermata sulla richiesta economica fatta al Governo. “I 3,1 miliardi di euro sono una cifra che nasce dai 69 richiesti dalle Regioni (su gli oltre 200 di plafond Pnrr spettanti all’Italia) di cui il 4,59 per cento, utilizzando il quoziente di ripartizione dei fondi europei, dovrebbero rappresentare la ricaduta umbra”. Inevitabili le proteste da parte da alcuni territori dell’Umbria. Proprio per questo, come riporta Umbria24, la presidente Tesei ha specificato come alcuni dossier potranno essere ripresi. “Anche ciò che non è stato inserito oggi – ha specificato Tesei – sarà frutto di ulteriori approfondimenti con i territori”.

Quanto ai 45 progetti è stato specificato che sono accumunati da linee comuni come: i tempi di esecutività, cantierabilità, realizzazione e rendicontabilità entro il 2026; la possibilità di inserimento nelle linee guida nazionale diventandone una dimensione attuativa fondamentale; la possibilità di partecipare ad eventuali bandi nazionali previsti nel Pnrr; l’essere base fondante della programmazione comunitaria 21-27, in una logica di complementarità delle risorse comunitarie e condivisione della programmazione. Prossimo step, il proseguimento dell’interlocuzione con il Governo, la progettazione fattiva e la realizzazione dei progetti.

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