Il contagio da Covid-19 in Umbria corre a due velocità. Da una parte c’è quello che interessa la fascia dei giovani dagli 0 ai 18 anni che ultimamente fa registrare un aumento. Dall’altra quello degli ultra 80enni al di sotto della media, così come è basso quello dai 60 anni in su. Il che testimonia come la campagna vaccinale sui più anziani stia dando buon risultati. Per quanto riguarda i giovani, invece, probabilmente ad influire potrebbe essere la riapertura delle scuole. La conferma arriva anche dai dati settimanali forniti dalla Regione rispetto ai positivi negli istituti scolastici: numeri in aumento nell’ultima settimana. “La discesa degli attualmente positivi si è quasi fermata – dichiara Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico umbro -. Era prevedibile fosse così, visto che quando si scende abbastanza, poi è più difficile continuare ad avere una diminuzione netta”. Così come l’incremento dei casi della terza ondata è stato lento, anche la discesa ora sembra avere la stessa velocità, complici anche le varianti inglese e brasiliana che circolano in Umbria.
INDICE DI CONTAGIO – L’Rt in Umbria ora è di 0,98 rispetto a 0,90 del nazionale. Come di consueto, il dato è calcolato dal Nucleo epidemiologico regionale e potrebbe essere leggermente differente rispetto a quello calcolato dalla Cabina di regia centrale. L’unico comune sotto i 5mila abitanti che registra un’incidenza sopra i 200 casi ogni 100mila abitanti è Montefalco. L’incidenza in Umbria è invece del 78,26 con il distretto dell’Alto Chiaschio che rimane quello con i valori più alti: 153,4 ogni 100mila abitanti. In questa settimana Foligno si ferma a 70,52. Rispetto ai nuovi casi ogni 100mila abitanti, ora l’Umbria è la seconda miglior regione d’Italia. Alle spalle c’è solo il Molise e la provincia autonoma di Bolzano.
DUE VELOCITA’ – “Ora l’attenzione maggiore è sulla fascia d’età dagli 0 ai 18 anni”. A dirlo è Carla Bietta, componente del Nucleo epidemiologico umbro. “Le fasce d’età più giovani – osserva la dottoressa – sono tutte sopra la media regionale”. Quella cresciuta di più negli ultimi sette giorni è la 0-2 anni. Un po’ più bassi i contagi tra i 60 ed i 69 anni, così come tra i 70 ed i 79. La fascia delle persone tra gli 80 e gli 89 anni invece si attesta sempre al di sotto della media. Continua la discesa dei ricoveri, ma si arresta un po’ quella delle terapie intensive. Stesso discorso anche per i decessi. Il tasso di letalità umbro (percentuale dei deceduti rispetto ai contagiati) è tra i più bassi in Italia con un 2,5%. Numeri migliori ci sono solamente in 5 regioni. Maglia nera Liguria e Valle d’Aosta con il 4,2%. “Coerentemente – spiega poi Carla Bietta – c’è una diminuzione di casi con l’aumento della temperatura. Questo è un parametro che monitoreremo per avere eventuali conferme anche prossimamente”.