“Il sindaco Zuccarini prenda posizione sul progetto del raddoppio Orte-Falconara”. Lo chiedono i gruppi folignati di centrosinistra, che puntano il dito contro “coloro che – dichiarano -, spingendo per progetti alternativi o varianti, rischiano di affossare il progetto stesso, ora inserito dal Governo nel Recovery plan, perché ritenuta opera strategica nazionale”. Il riferimento è, in particolare, all’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche, “che – denunciano – torna alla carica per richiedere a Rfi un approfondimento progettuale, riguardo alla variante del tracciato”. Modifiche e varianti che, sottolineano dalla minoranza folignate, “oltre a voler penalizzare un territorio (versante appenninico) già fortemente depresso” rischiano di “compromettere il progetto che ha i tempi dettati dai finanziamenti europei: realizzazione entro il 2026”.
Pd, PattoXFoligno e Foligno2030 rispediscono così al mittente, e cioè al primo cittadino, le accuse di “ strumentali allarmismi da parte delle opposizioni”. “La verità – prosegue la minoranza di centrosinistra – è che Foligno, sotto la giunta Zuccarini, giace in un preoccupante isolamento e la debolezza politica nei confronti della Regione si palesa in tale circostanza, oltre che nell’assenza di progetti per il futuro di Foligno, anche nel Recovery plan regionale”.
A finire nel mirino dei gruppi di opposizione di centrosinistra anche l’ultimo consiglio comunale, nel corso del quale sono stati illustrati i nove progetti previsti nell’ambito del piano di rigenerazione urbana definito dal Dpcm del Governo Conte il 21 gennaio scorso. “Il 29 aprile viene respinta la mozione dell’opposizione che ricorda all’amministrazione di presentare progetti entro il 4 giugno, data di scadenza – dichiarano -. In fretta e furia, l’amministrazione riprende vecchi progetti, aggiunge qualcosa ed arriva in consiglio comunale il 31 maggio, quasi al limite della scadenza”. Per Pd, PattoXFoligno e Foligno2030 il segno di quella che bollano come “assenza di progettualità di lungo respiro”, ma non solo. Il centrosinistra parla anche di “pressappochismo, debolezza politica e immobilismo”.
“Durante la pandemia – si legge a chiusura della nota – sono aumentati i bisogni e i disagi, non si è avuta nemmeno la sensibilità e la lungimiranza di impegnare fondi disponibili per potenziare servizi, in particolare quelli rivolti a persone e famiglie fragili, che sono stati addirittura diminuiti, per vantarsi poi di avere ‘un tesoretto’ dall’avanzo di bilancio. In tempo di crisi, Foligno avrebbe bisogno di un’idea forte di futuro, di innovazione e soprattutto, in quanto terza città dell’Umbria, di contare di più nelle dinamiche politiche regionali.