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Maturità 2021 ancora sotto pandemia: parlano i primi diplomati di Foligno

Pubblicato il 16 Giugno 2021 14:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:14

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“Maturità t’avessi preso prima”, magari prima del Covid quando l’esame scolastico per eccellenza non risentiva delle restrizioni da pandemia. Forse è così che gli oltre 540mila studenti in tutt’Italia – 7.400 i maturandi in Umbria – hanno parafrasato i versi di Venditti proprio a partire da stamattina. Quando cioè, nelle scuole secondarie di secondo grado italiane, è ufficialmente partita la maturità 2021. Semafori verdi, dunque, anche negli istituti di Foligno, con i primi alunni delle classi quinte che, fin dalle 8 e 30, hanno dovuto fare i conti con un esame in presenza, sì, ma, come successo lo scorso anno, ridefinito nel format alla luce, appunto, dell’emergenza pandemica. Oltre alle classiche misure di sicurezza, anche nelle scuole della città della Quintana, via le prove scritte e spazio, invece, ad un unico colloquio orale con la discussione, tra le altre cose, di un elaborato assegnato con anticipo ai maturandi. Programma d’esame, di fatto, stravolto per garantire il rispetto delle norme anti contagio che ha in qualche modo complicato la preparazione degli studenti folignati. A raccontare gioie e dolori della maturità in tempi di pandemia sono stati proprio alcuni dei primi diplomati della mattinata, le cui voci sono state raccolte da Rgunotizie.it.

“L’esame è stato faticoso – sottolinea Giacomo Saveri del liceo scientifico ‘Marconi’ – perché un conto è studiare per delle prove scritte, un altro è doversi cimentare con la produzione di una sorta di tesi. Giusto, comunque, che si prendessero misure di sicurezza ad hoc in relazione alla pandemia”. Il neo diplomato, che riconosce entusiasta la solennità del momento a conclusione di un percorso di studio durato 13 anni, ci racconta anche dell’anno scolastico appena trascorso. “La didattica a distanza è stata molto difficile da sostenere – spiega Giacomo – perché spezza inevitabilmente l’attenzione”.

Di “maturità strana al termine di uno strano anno scolastico” parla poi Lorenzo Filangieri all’ombra del liceo classico ‘Frezzi’. “Le maggiori difficoltà sono state sotto il profilo della preparazione – racconta Lorenzo – soprattutto perché stare a distanza non facilita affatto la comunicazione e la richiesta di eventuali chiarimenti. È valso tanto per l’esame quanto per gran parte dell’anno in Dad appena trascorso – aggiunge – che, senza il normale rapporto tra alunno e docente, ha avuto ripercussioni sull’apprendimento”. Un problema di natura anche sociale, per lui, che, tuttavia, riconosce come la pandemia abbia insegnato agli studenti a non dare per scontato le piccole cose, come un semplice abbraccio tra compagni di classe.

Stesse sensazioni per Tommaso Mariani dell’istituto tecnico industriale ‘Da Vinci’ che ammette come durante quest’anno, esame di maturità compreso, “sia mancata una vera interazione con compagni e docenti. Anche se è stata una maturità particolare perché condizionata delle regole anti Covid – prosegue – non è stato difficile adattarsi”. L’ormai ex studente dell’istituto spezza infine una lancia in favore dei docenti, “molto comprensivi – dice – vista la situazione”.

Ai maturandi di tutt’Italia, e quindi anche a quelli di Foligno, è rivolto, lo ricordiamo, l’augurio del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha parlato di “passaggio importante della loro vita”. Dal dicastero ribadiscono poi come la maturità di quest’anno, seppur modificata nel format, non sia affatto di ‘serie B’ e precisano che i maturandi “non verranno bollati come quelli del Covid”.

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