Sarà difficile, per Leonardo Spinazzola, elaborare una serata dai contorni così complessi come quella di ieri a Monaco. Complessi perché è difficile solo immaginare di accostare la gioia per aver raggiunto una semifinale di Europeo con la propria nazionale ed il dramma di un infortunio apparso fin dai primi istanti tutt’altro che lieve. È il trentaquattresimo della ripresa: il terzino nato all’ombra del Torrino, che anche ieri contro il Belgio ha fatto sua la fascia sinistra, va in allungo come un treno verso la porta dei diavoli rossi. La sua corsa, quella che, tra le altre cose, lo ha reso inarrestabile dall’inizio del torneo, si stoppa. Il folignate capisce subito che si tratta di qualcosa di grave, intuizione confermata dalle lacrime con cui, poco dopo, lascia il campo da gioco in barella. Per lui l’Europeo 2020 termina qui: le prime diagnosi parlano di lesione al tendine d’Achille sinistro, un infortunio tra i più seri per chi gioca a calcio e che richiede tempi di recupero lunghi.
Saluta, quindi, l’Europeo uno dei giocatori più brillanti non solo tra gli Azzurri ma anche tra i colleghi dell’intero campionato. Nominato due volte Star of the Match, l’esterno cresciuto nella Virtus Foligno stava sfornando prestazioni maiuscole: una vera ‘Spina’ nel fianco per gli avversari, sia in fase di copertura – si veda, tra l’altro, il salvataggio sul possibile pareggio di Lukaku di ieri – sia in avanti, con spunti sempre pericolosi, discese prorompenti e cross al bacio per i compagni. Un mix di tecnica e fisicità che, oltre a consolidare la stima che la città di Foligno nutre per lui, gli ha garantito quella dell’intero Stivale. Insomma, questo infortunio proprio non ci voleva. Perché, di fatto, ha guastato il sapore della prima vittoria dell’Italia contro una big, anzi, ‘la big’, prima nel rancking Fifa. “Spiace molto – commenta mestamente il Ct Mancini a fine gara -, non lo meritava, stava giocando straordinariamente bene”. L’affetto dei compagni, comunque, non si è fatto attendere, come dimostrano anche i cori che il gruppo azzurro gli ha rivolto nell’aereo sulla via del ritorno.
Per lui, che intanto abbandona il ritiro di Coverciano, oggi è la giornata di ulteriori esami strumentali approfonditi. Ciò che è certo, oltre chiaramente all’affetto e alla vicinanza della citta della Quintana tutta, è che lo ‘Spina’ nazionale continuerà a tifare i suoi compagni a cominciare dall’impegno di martedì contro le furie rosse della Spagna. In ballo, lo ricordiamo, il pass per la finale di Wembley. “Il nostro sogno azzuro continua – scrive proprio l’esterno classe ’93 sui social – e con questo grande gruppo nulla è impossibile. Io vi posso solo dire – promette – che tornerò presto”.