In Umbria salgono i ricoveri legati alla pandemia. Nella giornata di sabato toccano quota 19, ovvero tre in più rispetto al giorno precedente. Ora nel Cuore verde d’Italia ci sono 10 persone nel reparto Covid-19 del “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, mentre sono 9 quelle al “Santa Maria” di Terni, di cui due in terapia intensiva. Rispetto alle Rianimazioni, il dato rimane stabile, visto che da giorni fortunatamente non ci sono nuovi ingressi. Se da una parte i ricoveri ordinari crescono, una buona notizia arriva dai decessi. L’ultimo giorno di luglio è stato l’ennesimo senza nemmeno una vittima in Umbria. Il conto complessivo delle morti è fermo a 1.424.
CONTAGI – Venendo ai contagi, crescono di 105 unità gli attualmente positivi in regione. Ora ci sono 1.691 persone alle prese con il Covid-19, frutto di 119 nuovi positivi e 14 guariti nell’ultima giornata. I tamponi eseguiti sono stati 2.302, che hanno restituito un tasso di positività del 5,1%. I test antigenici analizzati nelle ultime ventiquattro ore sono stati invece 7.423.
SUL TERRITORIO – Andando ad analizzare la situazione dei contagi sul territorio, Città di Castello fa registrare ancora una volta contagi a doppia cifra. Nell’ultimo giorno sono stati 11. Sabato la città con il maggior numero di nuovi positivi è stata Terni (27) seguita da Perugia (24). A Foligno ci sono 6 nuovi positivi e nessun nuovo guarito. Dei 61 folignati positivi, 60 sono in isolamento e una persona è invece ricoverata. Nella Valle umbra sud c’è un positivo in più a Bevagna e a Giano dell’Umbria, anche se in quest’ultimo comune c’è anche un nuovo guarito. Un guarito anche a Gualdo Cattaneo. A Spello ci sono 2 nuovi positivi.
VACCINI – Per quanto riguarda il capitolo vaccini, la situazione fotografata sabato dalla Regione vede un totale di 999.186 dosi somministrate. Quasi un milione dunque i vaccini inoculati in Umbria, divisi così: 562.990 sono servite per le prime dosi, mentre 454.133 per il ciclo completo. Il che significa aver vaccinato con prima dose il 73% degli umbri, mentre a ricevere il ciclo completo è stato il 58,9% delle persone.