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Covid, cala l’incidenza settimanale ma i contagi maggiori sono sempre tra i 14-24 anni

Pubblicato il 26 Agosto 2021 17:48 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:55

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Cala l’incidenza settimanale di contagi in Umbria: dai 93 casi su 100mila abitanti di sette giorni fa si è infatti passati a 81. Il distretto con i valori più alti risulta quello della Valnerina con un’incidenza superiore ai 200 casi per 100mila abitanti: nello specifico 289.73. Nella fascia al di sotto – quella, cioè, in cui si registrano più di 100 positivi su 100mila residenti – si collocano invece quelli di Narni-Amelia e dell’Alto Tevere. Gli unici distretti con un’incidenza sotto la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti sono quelli del Trasimeno e dell’Assisano. È quanto emerge dal report settimanale redatto dal Nucleo epidemiologico dell’Umbria, di cui fanno parte Marco Cristofori e Carla Bietta.

Per quanto riguarda l’indice Rt, calcolato negli ultimi 14 giorni con una media mobile a sette giorni, si attesta allo 0,80. Guardando alle fasce di età, i contagi maggiori si concentrano anche questa settimana tra i 14 e i 24 anni, con un leggero aumento tra i 25 e i 44. Piuttosto stabili, sottolineano dalla regione, gli indicatori di gravità, quelli cioè relativi a ricoveri ordinari, terapia intensiva e decessi. Di pazienti Covid se ne contano 54. Di questi, spiegano da palazzo Donini, “21 non sono vaccinati, 5 hanno ricevuto una sola dose e 28 sono vaccinati con ciclo completo. Dei 28 vaccinati con ciclo completo ricoverati in area medica, 23 hanno più di 60 anni e 17 più di 80 anni”. Pur essendovi 28 soggetti su 54 vaccinati con ciclo completo, però, sottolineano nell’aggiornamento settimanale, “la maggioranza di questi sono over 60 che presentano una sintomatologia relativamente lieve, a cui il vaccino ha garantito una protezione tale da evitare il ricorso alla terapia intensiva”. Per quanto riguarda, invece, il dato relativo alle intensive, degli otto pazienti attuali, cinque non sono vaccinati, uno ha ricevuto una sola dose e due sono vaccinati con ciclo completo. Questi ultimi, secondo quanto reso noto, hanno entrambi più di 55 anni.

Tornando ai contagi, “il fatto che non ci sia una crescita esponenziale repentina dei casi e che il rapporto tra i casi e gli indicatori di gravità si sia molto ridotto rispetto al passato – ribadiscono dal Nucleo epidemiologico – fa ragionevolmente pensare che la vaccinazione, ormai consistente su gran parte della popolazione vaccinabile, rallenti fortemente sia la diffusione ma soprattutto la gravità della malattia”. Fra i soggetti positivi, dal 16 al 22 agosto, il 58% nessuna è vaccinato, il 16% ha ricevuto una sola dose, il 7% è vaccinato con ciclo completo da meno di 15 giorni mentre il 19% è vaccinato con ciclo completo da più di 15 giorni. Sul versante delle vaccinazioni, sono 12.393 le persone che hanno prenotato il vaccino, 4.600 che hanno rimandato l’appuntamento e circa 149mila, pari al 18,9%, i soggetti non aderenti. Nella fascia d’età tra i 12 e i 19 anni, sono 33.920 (53,5%) i vaccinati con almeno una dose, 2.948 i prenotati e 1.070 gli aderenti che hanno rimandato l’appuntamento.

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