Tremila aziende perse in Umbria in dieci anni. Nello specifico sono state 3.018 quelle di fatto sparite, scese da 22.389 a 19.371 con una flessione del 13,5%. A livello nazionale si tratta del terzo peggior risultato dopo quelli di Abruzzo (-18,6%) e Marche (-20%). Ad evidenziarlo il report elaborato dalla Camera di Commercio relativamente al periodo 2014-2024 (prendendo a riferimento le cifre del secondo trimestre 2014 e quelle dello stesso periodo del 2024). In termini percentuali si è passati dal 10,2% del 2014 al 7,2% del 2024 delle imprese artigiane attive sul totale. Il colpo più forte nel primo quinquennio, quello cioè 2014-2019; mentre tra il 2019 e il 2024 quello stesso calo ha perso un po’ forza.
Male le imprese giovanili, che nell’ultimo decennio sono scese dal 10,2% al 7,4%, con un calo del 40,7%: da 2.282 aziende attive si è infatti passati a 1.354, “a dimostrazione – si legge nell’indagine della Camera di Commercio umbra – delle difficoltà del passaggio generazionale”. Anche in questo caso, il periodo più buio è stato quello tra il 2014 e il 2019.
Ottima tenuta, invece, per le imprese a conduzione femminile, che oggi rappresentano il 19,6% delle aziende artigiane totali attive della regione, contro il 17,9% del 2014. La flessione nel decennio è stata, infatti, del 5,3% (da 4.012 a 3.801), a fronte del -13,5% del totale delle imprese attive artigiane.
Ma il quadro elaborato dalla Camera di Commercio guidata dal presidente Giorgio Mencaroni mette in evidenza anche degli elementi positivi. Come il fatto che gli addetti totali (sia quelli familiari che quelli dipendenti) sono scesi meno del numero delle aziende (e, nel caso degli addetti dipendenti, sono addirittura cresciuti). Ciò significa che, in media, nel decennio è aumentata del 4% (del 16,7% se si prende in considerazione la dimensione media relativa ai soli addetti dipendenti, escludendo gli addetti familiari) la dimensione delle aziende artigiane. “Insieme ai dati sulla crescita del numero degli addetti dipendenti – prosegue il report – è un segnale importante in termini di irrobustimento del tessuto produttivo artigiano umbro: meno aziende, insomma, ma un po’ più robuste di prima”.
Entrando nel dettaglio, se è vero che nell’ultimo decennio gli addetti totali sono scesi dai 55.653 del secondo trimestre 2014 ai 50.317 dello stesso trimestre 2024, con un calo di 5.336 unità e quindi con una contrazione del 9,6%, la flessione ha riguardato solo gli addetti familiari (ossia l’imprenditore e i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado del titolare dell’impresa) passati da 28.718 a 22.053, con una contrazione del 20,1% pari, cioè, a 5.765 unità. In crescita, invece, gli addetti dipendenti, passati da 26.935 a 27.364: un aumento di 429 unità, ossia l’1,6 in più.
La dimensione media delle imprese artigiane umbre è passata, quindi, da 2,5 addetti totali del 2014 a 2,6 del 2024. Considerando i soli addetti dipendenti, escludendo quindi quelli familiari, la dimensione media sale in un decennio da 1,2 a 1,4. Le aziende artigiane umbre, quindi hanno – in media – aumentato la loro dimensione del 4%, che diventa +16,7% se si prendono in considerazione i soli addetti dipendenti.