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Cani giù dalla finestra, si rischia la prescrizione

Pubblicato il 12 Ottobre 2021 14:54 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:45

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Era la sera dell’11 settembre 2017 quando un passante che stava percorrendo via Niccolò Alunno, nel cuore di Foligno, si trovò davanti cinque carcasse di cani, quattro cuccioli ed un adulto. Immediata la segnalazione alla polizia municipale, intervenuta sul luogo del ritrovamento per tutti gli accertamenti del caso. Della morte dei cinque animali era stato accusato il proprietario, un folignate di 47 anni, a cui qualche settimana dopo era stato tolto in via precauzionale un altro cane.

L’autopsia a cui erano state sottoposte le carcasse dei cinque animali aveva, infatti, evidenziato segni di violenza. I cani, secondo la ricostruzione che ne era stata fatta, erano stati prima maltrattati e poi gettati dalla finestra dell’abitazione dell’uomo. La vicenda aveva fatto scalpore e provocato profonda indignazione, non solo in città ma anche a livello nazionale. Al punto che del caso se ne era occupata anche la trasmissione televisiva de “Le Iene” e la stessa Foligno aveva fatto da sfondo ad una manifestazione di protesta nei confronti del presunto responsabile. Manifestanti erano arrivati da tutta Italia e per le vie del centro a risuonare erano state insulti e minacce all’indirizzo dell’uomo.

A distanza di quattro anni, ora però c’è il rischio che la vicenda finisca in prescrizione. A lanciare l’allarme l’avvocato Annalisa Campagnacci, legale dell’associazione animalista “Il grande sogno” di Foligno, che a seguito dell’accaduto aveva sporto denuncia, pronta a costituirsi parte civile nel processo insieme all’Enpa. Dall’accaduto, il procedimento penale era rimasto per due anni sul tavolo del pubblico ministero. La prima udienza era stata quindi fissata nel 2019, salvo poi essere rinviata. Un secondo slittamento si era reso necessario per il lockdown, un terzo sempre a causa dell’emergenza Covid. Si è così arrivati a settembre 2021 e l’udienza ha subito un nuovo rinvio, di fatto il quarto. La data fissata è quella del 20 settembre 2022, ossia tra un anno, mentre la prescrizione dovrebbe scattare nel 2024.

Tempi troppo lunghi per l’avvocato Campagnacci che negli scorsi giorni aveva inviato un’istanza di sollecito al giudice per chiedere l’anticpazione della prima udienza. Istanza che, però, il Tribunale di Spoleto ha rigettato, adducendo come motivazione l’elevato carico di procedimenti pendenti ma anche il calendario delle udienze. “È uno dei tanti reati che rischia la prescrizione – commenta a rgunotizie.it il legale che, come detto, assiste l’associazione ‘Il grande sogno’ -. Più che un risarcimento danni, le associazioni animaliste puntano a non spegnere l’attenzione su questo tipo di reati. Il nostro obiettivo è tutelare gli animali – ha quindi sottolineato – e disincentivarne gli abusi”.

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