Il Comune di Trevi scende in campo in favore dell’associazionismo locale duramente colpito dalla pandemia. Lo fa mettendo a disposizione dei sodalizi del territorio risorse per un totale di 15mila euro. Ogni contributo a fondo perduto, fanno sapere dall’Ente guidato dal sindaco Bernardino Sperandio, sarà una tantum per un importo massimo di 1.200 euro. Nel dettaglio, il periodo preso in esame è quello compreso tra il 9 marzo 2020 ed il 30 giugno 2021, quando, cioè, le sedi delle associazioni sono state costrette ad abbassare le saracinesche come da provvedimenti governativi. Periodo in cui, pur non svolgendo le attività, le stesse hanno comunque continuato a pagare affitti ed utenze. Inoltre, stando a quanto si apprende, una quota di rimborso sarà destinata anche a quelle associazioni senza una sede fissa.
Ma per cosa verranno riconosciute le quote di rimborso? A rispondere è proprio il Comune trevano. Sono previsti contributi per le spese di locazione e utenze (gas, luce, acqua, Tari, linea telefonica/internet) degli immobili sede dell’associazione, così come per le spese fisse di gestione dell’associazione, si vedano quelle relative all’assicurazione Rct e alla tenuta dei registri contabili, entrambe commisurate al periodo in esame. Contributi previsti inoltre per le spese relative all’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento del contagio, tra gli altri mascherine, guanti termometri e gel disinfettanti. Dal Comune ricordano inoltre che saranno oggetto di rimborso solo i canoni di affitto e bollette di utenze debitamente quietanzate, relative sempre al periodo di riferimento.
“In fase di redazione di bilancio l’amministrazione ha messo in piedi un pacchetto di misure volte a fronteggiare i riverberi della crisi pandemica”, commentano il sindaco Bernardino Sperandio e l’assessore al sociale, Stefania Moccoli. “I primi bandi a partire – ricordano – sono stati quelli volti a sostenere famiglie e attività produttive. Ora – spiegano – è la volta delle associazioni, che rappresentano un grande patrimonio di socialità retto da volontari, che ha fortemente risentito della pandemia. Questo bando – concludono – vuole essere un sostegno ad un settore molto importante per la tenuta sociale della comunità”.
Sul fronte burocratico è bene ricordare che l’attività del richiedente deve essere inserita tra quelle a cui è stata vietata la prosecuzione in forza alle disposizioni di legge e che tutte le spese dovranno essere documentate e debitamente quietanzate. Di fatto, non verranno rimborsati canoni, utenze e quant’altro se insoluti. Info e modulistica su www.comune.trevi.pg.it.