Scivoli imbrattati di scritte e giochi per bambini praticamente distrutti. È il triste bilancio degli atti vandalici che, nelle scorse ore, hanno interessato il “Parco del sorriso” di Montefalco. Quello donato nel 2016 dall’associazione “Un sorriso per Te”, nata in ricordo della giovane mamma montefalchese, Michela Ponti, scomparsa prematuramente nel 2014 per una malattia rara e da anni impegnata nella tutela dei bambini. Associazione che, attraverso i suoi canali social, si è detta senza parole ed indignata per l’azione di “maleducati incivili”. “Per i nostri bimbi – si legge in un post sulla pagina Facebook di ‘Un sorriso per Te’ – c’era solo questo parco a Montefalco e lo avete rovinato”.
Vandali in azione che hanno mandato su tutte le furie anche il vicesindaco della “ringhiera dell’Umbria”, Daniela Settimi. “Non ci sono parole per esprimere il sentimento che si prova di fronte al risultato di atti vandalici di questo genere – ha scritto su Facebook -. La cattiveria gratuita di alcune persone, poco intelligenti, ha privato la nostra comunità di uno spazio per i bambini donato da un’associazione di Montefalco nel ricordo di una giovane mamma venuta a mancare. Proprio per questo – ha proseguito Settimi – mi sento di denunciare con profonda rabbia questo accadimento”. Il vicesindaco ha poi spiegato come, in qualità di cittadina, sia pronta a rimboccarsi le maniche per far in modo che il parco torni ad essere fruibile. “Non molliamo di fronte a questi episodi – ha quindi detto -, ma dimostriamo di essere vera comunità e che siamo pronti a ricostruire, per far capire – ha concluso – che il bene comune appartiene a ciascuno di noi, anche a chi ha compiuto questi atti vandalici”.
Di fatto, non gli unici in questi giorni sul territorio. Si vedano quelli a Castel Ritaldi, dove, come tra l’altro già riportato da Rgunotizie.it, sono state colpite l’area pubblica di piazza Partigiani e le mura del palazzo comunale. Anche in quel caso era scattata la dura condanna da parte delle istituzioni, con il sindaco, Elisa Sabbatini, che aveva parlato di “atti ignobili ed assurdi”.