“La vendemmia 2021 è stata decisamente soddisfacente”. A dirlo a Rgunotizie è il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini. Lo stesso che, alla vigilia, seppur non sbilanciandosi “perché in agricoltura – ci aveva raccontato – tutto può succedere”, aveva parlato di “buone premesse”. E messa ora in archivio la vendemmia 2021, partita a metà settembre e terminata nei primi giorni di novembre, il “decisamente soddisfacente” avanzato da Tabarrini trova giustificazione nel fatto che “di vino magari non ce n’è tanto – ha detto -, ma è di ottima qualità”.
Contattato dalla nostra redazione, Tabarrini, piuttosto che offrire un paragone tra i numeri odierni e quelli del 2020, strizza l’occhio ad un più indicativo confronto con quelli pre pandemia. “Le rese delle vigne rispetto al 2019 sono distanti anche in virtù dell’anomala gelata dello scorso aprile. La stessa che – ha spiegato il numero uno del Consorzio – ha infatti influito in maniera significativa su tutte le varietà di uva a germogliamento precoce, si veda per esempio il Sangiovese. Volendo fare una media quantitativa tra tutte le varietà – ha dunque osservato – siamo tra un -30 e -40 per cento della produzione rispetto al 2019”.
Arrivano buone notizie, però, circa la qualità del vino: si intendono, in questo senso, caratteristiche come la non eccessiva gradazione alcolica ed i buoni parametri di acidità e freschezza. Anche sul fronte qualitativo, comunque, i viticoltori hanno dovuto fare i conti con le condizioni atmosferiche. “Il meteo ha influito molto – ha sottolineato a tal proposito Giampaolo Tabarrini -: si pensi alle difficoltà legate ad un’estate calda e siccitosa come quella trascorsa e paragonabile, tanto per capirci, a quella del 2003. A bilancio – ha proseguito – vanno messe anche le piogge di fine settembre e di ottobre che, soprattutto per ciò che concerne le uve a maturazione tardiva, hanno garantito un sensibile miglioramento degli standard qualitativi”.