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Vus, Foligno in Comune teme la privatizzazione: “La destra sta aprendo la strada alla svendita”

Pubblicato il 2 Dicembre 2021 10:17 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:32

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“La destra con la sua dolosa immobilità sta aprendo la strada alla svendita della Valle Umbra Servizi”. Questo l’allarme lanciato da Foligno in Comune che, in questo senso, “si oppone ad ogni tentativo di privatizzazione”. La condanna mossa dal gruppo politico parte dalla considerazione che “il centrodestra folignate ha scelto di cambiare la dirigenza di Vus che aveva appena tracciato la strada di un servizio pubblico orientato ad efficienza, contenimento delle tariffe e raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata”. Per Foligno in Comune, però, il problema sta nel fatto che, a due anni dal cambio dei vertici aziendali, “la qualità del servizio è crollata, con i ritiri che saltano sempre più spesso e la crescita di cataste di rifiuti in centro, in periferia e nelle frazioni”. Poi la presentazione di un progetto per il nuovo impianto di selezione a canone (Tmb), “mai discusso con la cittadinanza”, e il fatto che non sia stata avanzata “alcuna seria ipotesi d’intervento progettuale o operativo da parte dell’azienda e dell’assessore Barili”. Sono questi i problemi messi sul piatto da Foligno in Comune che, intanto, qualche domanda se la pone.

“C’è un problema di personale? Di organizzazione interna? – si interrogano -. Si affrontino in modo strutturale e strategico mettendo insieme dirigenza, lavoratori e amministrazione. Se invece non si fa niente per migliorare – si legge ancora in una nota diffusa dal gruppo – allora viene il dubbio che ci sia la volontà di fare in modo che il servizio non funzioni”. Ma i sospetti e le domande di Foligno in Comune non finiscono qui. Il timore, appunto, è che si stia puntando alla privatizzazione di Vus. “Se è così – attaccano dal gruppo – si abbia il coraggio di dirlo ai cittadini. E si abbia soprattutto il coraggio – aggiungono – di dire cosa questo comporterà in termini di costi e servizi offerti alla comunità”. Privatizzazione rispetto cui, come detto, Foligno in Comune si opporrebbe convintamente. I motivi sono presto spiegati. “I beni comuni non si vendono – si legge ancora –, sui servizi di interesse pubblico non si deve fare profitto e la privatizzazione di acqua e rifiuti apre praterie alla criminalità organizzata”.

Il fermo “no” di Foligno in Comune ad un’eventuale privatizzazione passa anche per altri aspetti. “Al posto loro – dicono -, per prevenire l’aumento della tariffa all’aumentare dei costi di smaltimento in discarica, ci saremmo adoperati per l’efficientamento della differenziata”. E ancora, il gruppo spiega come avrebbe puntato su comunicazione e pedagogia ecologica, promosso un serio censimento dei contratti per affrontare il problema delle utenze fantasma e coinvolto cittadini ed associazioni per dare maggiore importanza alla cultura della sostenibilità ambientale. “Sembrano cose impossibili perché fino ad ora abbiamo conosciuto una Vus su cui nessuno ha davvero investito – sottolineano da Foligno in Comune -. Eppure – concludono – il futuro è una scelta, basta fare la scelta giusta”.

Di Vus si tornerà a parlare, a Foligno, in occasione della prossima seduta della Commissione controllo o garanzia in calendario per martedì 7 dicembre, in prima convocazione alle 14.30 ed in seconda convocazione alle 15. Prevista l’audizione dei vertici della partecipata e dell’amministrazione comunale. L’incontro fa seguito alla seduta che si era tenuta lo scorso mese di settembre. Questo secondo appuntamento si sarebbe dovuto tenere inizialmente nella giornata di ieri, mercoledì primo dicembre, salvo poi essere rinviato – come anticipato – alla prossima settimana. 

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