È passato, a larga maggioranza, il parere presentato a Bruxelles da Donatella Porzi (It/Pes) sui fondi europei di coesione (2021-2027) da impiegare per favorire la parità di genere. La consigliera regionale dell’Umbria – membro del Comitato delle Regioni – è intervenuta nel corso della 147esima sessione plenaria, svoltasi tra il 1° e il 2 dicembre. Il parere presentato da Donatella Porzi è il frutto di alcuni mesi di lavoro e ha visto la presentazione di 22 emendamenti, di cui alcuni accolti.
“La politica di coesione – ha affermato nel suo intervento l’esponente del Pes – è quello strumento attraverso il quale si è cercato di ridurre le disuguaglianze nel corso degli anni. Soprattutto nella fase post pandemica, l’applicazione di queste politiche è stato uno dei principi di solidarietà dell’Europa – ha precisato Porzi -. Il genere femminile è quello che sta pagando maggiormente la crisi pandemica. La perdita dei posti di lavoro riguarda prevalentemente le donne, così come le ‘retrocessioni’ in questo ambito. Tra i fondi che possono aiutarci ad uscire dalla crisi, il Fesr e il Psr possono essere carte vincenti, soprattutto nei territori più difficili. Stesso discorso rispetto ai fondi Fse, da impiegare in servizi di formazione e istruzione”. Nel suo intervento, Donatella Porzi ha voluto ringraziare il dottor Lucio Caporizzi per l’esperienza che ha portato nella stesura del parere discusso a Bruxelles.
Un documento che, oltre a ottenere l’ampio consenso dei votanti, ha ricevuto parole d’elogio da parte degli intervenuti. Tra questi, anche l’europarlamentare Monika Vana (At/Verdi): “Una strategia globale sulla parità di genere è fondamentale – ha detto l’esponente austriaca Vana -. Esprimo il mio sostegno nei confronti del parere, che tocca la questione del mercato del lavoro”. “Siamo consapevoli che questo è il primo step di condivisione – ha concluso Donatella Porzi nella replica finale -. Affinché tutto ciò trovi applicazione nelle varie progettazioni, sarà importante monitorare anche attraverso la raccolta dati, per capire se il processo legislativo riuscirà a portare i risultati attesi”.