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Ricoveri Covid-19, stessi numeri per vaccinati e non. Ma in Umbria i primi sono 8 volte di più

Pubblicato il 29 Dicembre 2021 14:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:26

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Su 88mila umbri non ancora vaccinati 52 risultano ospedalizzati, mentre sui circa 700mila vaccinati solo 52 finiscono in ospedale, circa 8 volte in meno. In pratica, tra i soggetti positivi al Covid che finiscono in ospedale in Umbria, uno su due non è vaccinato”. A parlare è l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, illustrando il quadro dell’andamento epidemiologico dell’Umbria anche alla luce dei dati aggiornati alla mattinata di mercoledì 29 dicembre.

Dati che riportano – tra le altre cose – 3.171 soggetti contagiati in 24 ore, riconoscendo al Cuore verde d’Italia un nuovo e pesante record negativo dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Seppur si tratti, però, di un numero decisamente alto, mai registrato, per l’assessore Coletto, il dato “lascia sperare bene sul fronte della gravità della malattia”. Sul versante dell’ospedalizzazione, infatti, di ricoveri se ne contano 122, di cui solo 8 in terapia intensiva. “In area medica – spiega al riguardo Luca Coletto – i ricoverati sono 114, l’età media è intorno ai 69 anni e il 50 per cento non risulta vaccinato. Invece i soggetti ricoverati che erano stati vaccinati con due dosi, sono affetti da patologie pregresse, mentre 14 soggetti che avevano ricevuto anche la terza dose sono ultraottantenni e anche in questo caso sono presenti comorbilità”. Secondo quanto sottolineato dall’assessore alla Salute, inoltre, la stessa situazione la si ritrova anche in rianimazione, dove su 8 pazienti, la metà non è vaccinata.

Ad avvalorare quanto dichiarato dall’assessore regionale alla Salute, anche uno studio del Nucleo epidemiologico regionale. “Dai primi di dicembre ad oggi – conclude infatti Coletto – dall’analisi dei casi positivi emerge che non aver fatto la terza dose di vaccino espone ad una maggiore probabilità di ricovero. Per cui in questa fase, è fondamentale che i cittadini decidano di vaccinarsi per la propria salute, oltre che per proteggere i soggetti più fragili che sono a rischio di ospedalizzazione”.

Intanto, per prevenire un’eccessiva pressione sulle strutture ospedaliere dall’Umbria, la Regione ha deciso di intervenire ampliando, già da oggi (mercoledì 29 dicembre) la disponibilità di posti letto sia al San Giovanni Battista di Foligno che nel nosocomio di Città di Castello. Parallelamente dalla Usl Umbria 2 invitano i cittadini ad evitare l’utilizzo del pronto soccorso per prestazioni che possono e devono essere garantite dal medico curante o dai servizi territoriali. In questa fase di forte ripresa dei contagi, in cui è fondamentale evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere ed è necessario lasciare liberi i percorsi assistenziali – sottolineano infatti dall’azienda sanitaria locale – si sta registrando un numero elevato di accessi inappropriati per prestazioni e codici non urgenti.

Nel frattempo la Regione lavora anche su un altro fronte, quello del tracciamento. In occasione dell’ultimo consiglio regionale, infatti, la presidente Donatella Tesei ha annunciato come si stanno formando 50 nuovi tracciatori che entreranno in servizio nel giro di qualche giorno per far fronte alle difficoltà sul tracciamento che si sono registrate nelle ultime due settimana, segnalate dai cittadini ed evidenziate anche dalle lunghe code ai drive through approdate alle cronache nazionali.

RIORGANIZZAZIONE OSPEDALI – Nel frattempo diverse strutture ospedaliere dell’Umbria stanno subendo il contraccolpo della nuova ondata. Sembrerebbe certa la chiusura delle Chirurgie, sale operatorie e reparti di Assisi, Umbertide, Castiglione del Lago e Pantalla. Stessa situazione a Spoleto, dove l’ospedale dovrebbe ospitare dei posti letto Covid, dopo essere stato, negli scorsi mesi, nosocomio dedicato interamente ai pazienti colpiti dal virus.

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