Da oltre trent’anni accende il Natale di Serrone. È il presepe che puntualmente viene allestito nel piccolo paese della montagna folignate da Giuseppina Ottaviani. La signora, attualmente residente a Perugia ma originaria della stessa frazione, torna lì ogni anno proprio per preparare le particolari natività. Particolari, sì, perché, oltre ad essere realizzate totalmente a mano, dalle statuine ai loro piccoli vestitini, la donna sceglie ogni volta uno specifico tema di attualità che accompagni il tutto: quest’anno il presepe è stato all’insegna della tutela dell’ambiente. “Ho cercato di sottolineare – ha raccontato Giuseppina alla nostra redazione – come, in una situazione di poca cura, si andrà incontro ad un disastro ambientale. In contrapposizione a ciò ed attraverso comportamenti responsabili ci attenderebbe una vita nuova e soprattutto pulita”. E la contrapposizione tra quanto l’umanità potrebbe perdere e quanto invece potrebbe ottenere è tutta riassunta nel presepe allestito quest’anno da Giuseppina, al motto di “Gesù aiutaci a cambiare l’ambiente”. A costeggiare la grotta con la natività infatti, ci sono, da un lato, un territorio arido, grigio e con ciminiere industriali a simboleggiare un triste futuro da impedire, e dall’altro, invece, il verde della vegetazione, le piante, e tante persone intente a zappare e fare rimboschimento.
Nel preparare ogni anno il suo presepe all’aperto, e quindi visibile a tutti, Giuseppina ci mette il cuore. “Non faccio regali ma solo i cappelletti – dice ironicamente -, mi impegno per la fede e per amore del presepe e del paese”. E per amore proprio di piccole realtà in costante spopolamento come Serrone, la donna si appella anche ai giovani affinché portino avanti certe tradizioni. Tradizioni, come appunto il suo presepe, apprezzatissimo dalla comunità del posto, che da sempre la ringrazia e che sempre le fa notare come sia in grado di tenere compagnia durante le festività. Ad aiutarla con dedizione, da ormai 32 anni, è il marito Elio Lini, di cui parla scherzosamente così: “In cinquant’anni di matrimonio non abbiamo mai litigato, se non per il presepe”.
Presepe che, come detto, viene ogni volta realizzato partendo da avvenimenti o fatti di attualità dell’anno corrente. Ed ecco dunque che le natività, pur chiaramente mantenendo sempre il messaggio di fede, hanno “parlato”, nel corso degli anni, di immigrazione, della morte di Papa Giovanni Paolo II, del Covid e dell’attentato alle Torri Gemelle. E in quell’anno, il 2001, la notizia venne anche ripresa dall’Ansa e fece poi il giro del mondo, arrivando addirittura alla Bbc.
Ma in generale, quest’anno si può parlare di Serrone come di “paese dei presepi”. Oltre a quello di Giuseppina ed Elio, infatti, diverse persone si sono attivate in questo senso e ne sono stati realizzati altri, come Elena, Fabrizio, Paola e Maurizio. Ma un presepe è stato allestito anche dal signor Maurizio e dal comitato Pro Serrone guidato da Massimo Capodimonti. E tutti sono diventati le tappe di un tour organizzato nel paese domenica 2 gennaio. Un percorso che permettesse ai partecipanti dell’iniziativa, voluta anche per tenere viva la frazione, di fermarsi davanti ad ognuno ed ammirarne le bellezze. Una passeggiata, ricordiamo infine, accompagnata dalle melodie natalizie della zampogna del maestro Giovanni Di Fabio.