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Santa Angela, il vescovo: “Ecco i tre passi da compiere sulle sue orme”

Pubblicato il 5 Gennaio 2022 14:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:25

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L’affetto e l’amore per Santa Angela non sono mancati. Soprattutto a distanza di cinque anni dall’ultima volta in cui la solennità a lei dedicata si era svolta nella chiesa di San Francesco. La stessa che custodisce al suo interno anche il santuario di Angela, che è tornata a spalancare di nuovo le porte dopo i lavori di restauro post sisma 2016. E in tantissimi non sono voluti mancare all’appuntamento, recandosi in chiesa durante i due giorni di celebrazioni. Quello di lunedì 3 gennaio in cui si è celebrata la Santa Messa del transito. Ma anche nel giorno di Angela da Foligno, ovvero martedì 4 gennaio. Culmine degli appuntamenti, la solenne celebrazione del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alla presenza del vicesindaco Riccardo Meloni, del presidente del consiglio comunale Lorenzo Schiarea e del gonfalone del Comune. Ad animare la celebrazione, il coro dell’Unità pastorale “Divina Misericordia” delle parrocchie di Cagnò, Revò, Cloz, Brez – Val di Non). Nel ricordare la straordinaria vita di Angela, il vescovo di Foligno ha invitato tutti a seguire le orme della mistica e terziaria francescana attraverso i tre passi di conversione verso Dio. “Il primo passo deve essere il minimo indispensabile, cioè riconoscere Dio come il centro della nostra vita e come l’assoluto della nostra vita. È la bussola, l’orientamento preciso verso cui la nostra vita deve convergere. Non è solo un fatto mentale, ma anche esistenziale: è la conversione del cuore – ha detto il presule -. Il secondo passo della conversione è quello dell’illuminazione, ovvero la vista del cuore che punta su Gesù”. Un’illuminazione che permetta alle persone di discernere anche ciò che è bene da ciò che è male, per capire il vero senso della conversione anche nella frenesia della vita quotidiana. “Lasciarci illuminare da Gesù significa avere il cuore limpido – ha proseguito il vescovo -. Il terzo passo è anche la forma più alta dell’incontro con il Signore, ovvero l’unione con Lui, diventando una cosa sola. Essere cristiani già nel battesimo ci porta a questo, quindi portiamo questo programma già dentro di noi, dobbiamo solo svilupparlo tendendo ad essere Gesù”. “Dobbiamo tendere a diventare i santi della vita ordinaria – ha detto il vescovo Domenico Sorrentino durante l’omelia -. Viviamo un tempo difficile e faticoso, ma dobbiamo rivolgere il cuore al Signore, facendo in modo che sia lui l’ancoraggio della nostra vita, prendendo anche il coraggio di andare avanti”. Nel suo messaggio alla Chiesa particolare di Foligno, monsignor Sorrentino non ha esitato i fedeli a farsi guidare anche dalle linee contenute nel suo programma pastorale, partendo proprio dalla riscoperta del Vangelo, facendolo entrare nelle case.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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