In Italia, nuovi casi Covid in discesa nell’ultima settimana. A dirlo è la Fondazione Gimbe che, in riferimento al periodo che va dal 26 gennaio al primo febbraio, ha rilevato una diminuzione del 24,9%. Nel dettaglio, il monitoraggio settimanale della Fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, parla di 900.027 nuovi positivi rispetto a quelli segnati nella settimana precedente, ovvero 1.197.970. Cala, del 7,9%, anche il numero di persone attualmente positive al Coronavirus, passate da 2.689.262 del precedente report a 2.476.514. Volgendo lo sguardo all’Umbria, si conferma il trend al ribasso per ciò che concerne i nuovi casi. La variazione percentuale parla infatti di un decremento del 14,3%. Poi la voce incidenza: la scorsa settimana si attestava a 2.828, negli ultimi sette giorni si è fermata invece a 2.526 positivi per 100mila abitanti. Tutto questo mentre il dato italiano è pari a 4.152 casi sempre per 100mila abitanti.
Scende inoltre a 20 il numero di province in cui l’incidenza supera i 2mila casi per 100mila abitanti. Ma la cosa, ugualmente alla scorsa settimana, non riguarda i capoluoghi Perugia e Terni. dove Gimbe ha stimato rispettivamente 1.377 e 1.175 nuovi casi per 100mila abitanti. Numeri, tra l’altro, comunque inferiori se confrontati a quelli del precedente bollettino, dov’erano riportare incidenze di 1.593 e 1.425.
Volgendo poi lo sguardo alla pressione sugli ospedali, al primo febbraio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 30,4% in area medica e del 16% in area critica. Tutte le regioni superano la soglia del 15% in area medica, con Valle d’Aosta e Liguria che sfiorano il 40%. In area critica sono solo due le regioni che rimangono sotto il limite massimo del 10%: si tratta di Basilicata e Molise. Per quanto riguarda l’Umbria, l’occupazione di posti letto in area medica si attesta al 32,5% contro il 29,3% della scorsa settimana; in terapia intensiva, invece, se fino a sette giorni fa nel Cuore verde d’Italia risultava una saturazione dei posti letto in rianimazione dell’8,1%, ora invece è dell’11,6%.
Per quanto riguarda l’andamento della campagna vaccinale, in Umbria la copertura con ciclo completo è dell’81,9% contro una media nazionale dell’80,9%. Solo il 3,6% della popolazione ha effettuato una sola dose; il dato italiano in questo caso è del 3,9%. Confermato il terzo posto nella somministrazione delle dosi “booster”, dopo Valle d’Aosta e Piemonte, con una percentuale dell’83%, mentre la media italiana è del 79,6%. Sempre sul fronte vaccinale è del 20,7% la copertura della fascia 5-11 anni con prima dose, del 12,6% con ciclo completo. In Italia la media, invece, è rispettivamente del 18,2% e del 14,5%.