Fertitecnica ed Università di Camerino cammineranno ancora insieme lungo il binario per un nuovo modello di cooperazione imprese-università. E ci sono le potenzialità e le sinergie esistenti tra questi due poli, alla base dell’accordo con cui è stata rinnovata proprio la cooperazione tra l’azienda di Colfiorito ed Unicam. Una partnership ormai decennale che, negli ultimi anni, ha insistito molto su progetti di ricerca specifici e sul finanziamento di due dottorati di ricerca.
“È una collaborazione – spiega il vice presidente e proprietario dell’azienda, Luca Mattioni – che è iniziata per vicinanza geografica, ma che si è poi sviluppata con una sempre maggior condivisione di obiettivi, dalla collaborazione sullo sviluppo prodotti all’approfondimento delle caratteristiche benefiche dei legumi, con due dottorati di ricerca all’attivo. Una familiarità ormai così consolidata – aggiunge Mattioni – che ci è sembrata un’evoluzione naturale quella di cercare un’intesa ancora più allargata e profonda”.
Con la firma dell’accordo-quadro è stato quindi istituito un tavolo di lavoro in cui condividere progettualità, spunti di ricerca e potenziali attività.
“Per noi la collaborazione con i centri di ricerca è fondamentale – sottolinea il direttore generale di Fertitecnica e coordinatore del tavolo dal lato dell’impresa, Alessio Miliani -. Dobbiamo saper integrare in modo aperto, rapido e dinamico conoscenze e spunti che ci arrivano da aziende partner, mondo accademico e realtà internazionali. I rapporti con le università sono vitali per le pmi e lo saranno sempre più”.
Ma qual è l’obiettivo del nuovo modello di cooperazione? Fare da cornice ad iniziative che abbraccino l’intera filiera agroalimentare, studiata attraverso diverse discipline come scienze della nutrizione, marketing, food design e diritto alimentare.
“L’interdisciplinarietà delle tematiche è da sempre l’approccio con il quale Unicam affronta le attività di ricerca – commenta il professor Gianni Sagratini, direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e Prodotti della Salute e coordinatore del tavolo per l’università –. Riteniamo che il percorso intrapreso con il corso di laurea in Scienze Gastronomiche garantisca allo studente un valore aggiunto fondamentale per l’inserimento nel mondo del lavoro”.
Soddisfazione anche per il rettore Claudio Pettinari, direttamente coinvolto nella convenzione: “Con questo progetto – dice – si confermano ancora una volta vitalità dei nostri ricercatori ed importanza del trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori a beneficio dello sviluppo economico e sostenibile del territorio”.
Già in corso di discussione i primi progetti per arrivare a risultati tangibili, come prodotti, convegni e pubblicazioni, già nel 2022.