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Foligno, Domenico Lini lascia la Lega: “Difficoltà di dialogo insanabili”

Pubblicato il 30 Marzo 2022 07:18 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:10

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“Grandi difficoltà di dialogo, divenute ormai insanabili, in seno ai vertici della Lega soprattutto a livello regionale”. È questa la motivazione alla base della decisione di Domenico Lini di uscire dal gruppo comunale “Lega Salvini per Zuccarini” per costituire quello misto. Decisione che è stata annunciata nel corso della seduta del consiglio comunale di martedì 29 marzo. Durante la fase delle comunicazioni, che anticipa di fatto i temi all’ordine del giorno della massima assise cittadina, l’ormai ex esponente della Lega ha infatti preso la parola per esprimere il proprio disappunto, oltre che per le difficoltà di dialogo – come detto, soprattutto a livello regionale -, anche per il “mancato recepimento delle istanze a favore del territorio”. Un territorio che, ha spiegato, paga anche l’assenza di rappresentanti nelle più alte istituzioni.

Domenico Lini, quindi, lascia la Lega ma non abbandona la maggioranza, confermando “stima” e “incondizionato sostegno” al sindaco Zuccarini, alla sua giunta e a tutti i partiti di governo. “Ricordo con orgoglio che, insieme all’avvocato Stefano Zuccarini, ho contribuito al successo elettorale di questa maggioranza, specialmente nelle aree montane e periferiche della città, alle quali non intendo far mancare, anche in futuro, l’indiscusso appoggio”. Da Lini, quindi, l’impegno a “far sì che la voce dei folignati, in particolare quelli che abitano nella nostra montagna, sia ascoltata da questa e dalla prossima giunta, che – ha sottolineato – dovrà fornire risposte e tutelare continuamente i loro legittimi interessi”.

Costituendo il gruppo misto, l’intenzione dell’ex esponente leghista è ora quella di “avviare un percorso civico di orientamento popolare centrista attivando un confronto costruttivo con le forze moderate presenti in consiglio a sostegno di questa maggioranza e con le associazioni territoriali e sociali che hanno a cuore – ha concluso – lo sviluppo del territorio e la sostenibilità del vivere quotidiano dei più deboli”. 

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