È ancora l’Umbria la regione italiana con la percentuale più bassa di nuovi casi. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale (30 marzo-5aprile) pubblicato dalla Fondazione Gimbe, che fa registrare nel Cuore verde d’Italia un calo del 18,2% di nuovi contagi contro una media italiana che si attesta a -5,3%. Bollino verde anche per quanto riguarda l’incidenza, passata da 2.239 positivi su 100mila abitanti a 1.908. A livello nazionale, invece, risulta di 2.137 casi. In miglioramento anche il quadro a livello provinciale. Benché quella di Perugia rientri tra le 21 con un’incidenza superiore ai mille casi, si assiste però in quest’ultima settimana ad una diminuzione del 18,7% con 1.115 positivi su 100mila abitanti. Fa ancora meglio quella di Terni, dove il calo è stato del 22,2% con 904 casi su 100mila abitanti.
Male, invece, la situazione sul fronte ospedaliero. L’Umbria, infatti, fa registrare la performance peggiore a livello nazionale, con un’occupazione dei posti letto in area medica del 42,4% contro il 32,6% dei sette giorni precedenti. La media italiana è, invece, del 15,8%. In aumento, dunque, i ricoveri ordinari nelle strutture ospedaliere della regione, mentre resta sotto la soglia limite del 10% il dato relativo alle terapie intensive. La saturazione, in questo caso, è del 3,5% mentre la scorsa settimana si attestava al 4,7%. Il Cuore verde d’Italia fa meglio anche del dato nazionale, che riporta un’occupazione dei posti letto in area critica del 5%.
Nessuna variazione di rilievo per ciò che riguarda le vaccinazioni. In Umbria la percentuale di vaccinati con ciclo completo è dell’85%, di poco superiore dunque all’84% italiano. Stessa situazione anche nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, dove si aggira sempre intorno 34% (34,1%). La media nazionale in questo caso è del 33,8%. Così come non si registrano cambiamenti tra le dosi booster: in questo caso la percentuale continua ad essere dell’84,5%, un punto percentuale in più rispetto al dato nazionale (83,5%). Bene, invece, le quarte dosi, destinate al momento a pazienti immunodepressi. Con una copertura del 14%, il Cuore verde d’Italia si classifica al quinto posto della classifica nazionale, parimenti con la Toscana e dietro Piemonte (36,7%), Valle D’Aosta (21,6%), Provincia autonoma di Bolzano (17,3%) ed Emilia Romagna (16,3%). All’8,2%, invece, il dato nazionale.