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Liberazione, a Foligno Anpi all’attacco dell’amministrazione

Pubblicato il 26 Aprile 2022 09:24 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:05

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Un 25 aprile condito di polemiche, quello celebrato ieri a Foligno. Polemiche sollevate dalla sezione locale di Anpi in risposta alle decisioni dell’amministrazione comunale che poco sono andate giù all’associazione. La prima accusa, così come riferito alla nostra redazione dal presidente della sezione folignate, Stefano Mingarelli, riguarda il fatto che il Comune avrebbe negato ad Anpi di allestire ieri il gazebo per il tesseramento a largo Carducci. Il cui posizionamento, sempre stando a Mingarelli, era stato richiesto all’Ente prima ancora che fosse pubblicato il programma delle celebrazioni ufficiali, quelle poi tenutesi in piazza della Repubblica. “Quando ancora non c’era contezza del programma – spiega quindi Mingarelli – avevamo fatto richiesta per l’occupazione del suolo pubblico, ma di lì a poco l’amministrazione ci ha riferito che non sarebbe stato possibile allestire il gazebo a largo Carducci, dicendoci che saremmo potuti stare a Porta Romana o a corso Cavour. Dopo aver chiesto spiegazioni – prosegue il numero uno della sezione locale di Anpi – ci è stato risposto che la nostra è di fatto un’associazione e che quindi la nostra presenza col gazebo mal si sposava con lo svolgimento delle vicine celebrazioni ufficiali”. Il sindaco Stefano Zuccarini, attraverso le colonne del Corriere dell’Umbria, fornisce la sua versione: “Il gazebo per il tesseramento di Anpi prevedeva in realtà anche interventi sulla Liberazione, canti della Resistenza e la corale del Torrino – dichiara Zuccarini -. Come si poteva tenere, nella stessa piazza, una cerimonia ufficiale come quella del 25 aprile e quella organizzata così dall’Anpi? Si tratta chiaramente di una provocazione – aggiunge il primo cittadino -: le due manifestazioni non potevano essere compatibili nella stessa piazza”.

Ma si è pure aperto un altro fronte di scontro. Sempre stando al presidente dell’associazione, che comunque ha partecipato alle celebrazioni in piazza della Repubblica, “differentemente dagli anni passati, non è stata suonata ed intonata la canzone ‘Bella Ciao’. Sembra che quest’anno – dice Mingarelli – il Comune avesse chiesto alla Filarmonica di Belfiore di attenersi rigidamente al protocollo delle celebrazioni che, appunto, non prevede formalmente questa canzone”. Canzone che, però, è stata intonata da parte dei cittadini così come dall’Anpi. “Vergognoso quello che è accaduto durante l’Inno d’Italia – ha riferito il sindaco Zuccarini sempre al Corriere dell’Umbria – e cioè che alcuni rappresentanti di Anpi hanno tentato di sovrastarlo con una canzone non ufficiale, ‘Bella Ciao’, che rappresenta una parte politica che strumentalizza questa ricorrenza. Un gesto – ha aggiunto – di prepotenza e provocatorio”. Ma a strumentalizzare, secondo il presidente Anpi, è stato invece proprio il sindaco. “Noi avevamo semplicemente dato indicazione di cantare in maniera spontanea – spiega a Rgu Mingarelli – e, proprio in maniera spontanea, è partita ‘Bella Ciao’ un po’ prima che finisse l’Inno di Mameli. Dire che noi lo volessimo sovrastare – conclude – è appunto un tentativo di strumentalizzazione”.

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