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Balla, De Chirico, Magritte e Picasso: al Ciac una mostra unica

Pubblicato il 18 Maggio 2022 11:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:03

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Da Balla a De Chirico, da Magritte a Picasso e fino ad arrivare a De Dominicis e Kounellis, il Ciac di Foligno si prepara ad un nuovo e grande imperdibile appuntamento. Quello, cioè, che vedrà arrivare negli spazi museali di via del Campanile 77 opere di arte moderna e contemporanea, appunto, realizzate da 54 diversi artisti di fama internazionale. 

L’esposizione, dal titolo “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione”, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e dall’Accademia nazionale di San Luca e sarà visitabile dal 21 maggio al 21 agosto. Un progetto che gli organizzatori apostrofano come “unico e ambizioso” e che approda a Foligno dopo l’esperienza a Roma, che si è conclusa nel mese di aprile. Curato da Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti, Italo Tomassoni e con il coordinamento di Gianni Dessì, la mostra proporrà al pubblico alcune opere della collezione di Alvaro Marchini e della sua famiglia. 

Una figura, quella di Alvaro Marchini, che si è distinta negli anni per il suo impegno politico ed imprenditoriale (comandante partigiano, medaglia d’argento della Resistenza e cofondatore della società che editò l’Unità) e per la passione per l’arte, che lo portò nel 1959 ad aprire, a Roma, la galleria La Nuova Pesa. Centro culturale che proseguì nella sua attività fino al 1976, anno di chiusura. Poi, nel 1985 la riapertura in una nuova sede, in via del Corso, a cura della figlia Simona Marchini, nota attrice e conduttrice televisiva, che decise di dar seguito al percorso intrapreso dal padre, venuto a mancare un mese prima del ritorno in attività della galleria. 

“La mia è stata una partenza sentimentale, forte anche dell’esperienza pregressa di mio padre” ha raccontato la stessa Marchini in occasione della conferenza di presentazione della mostra che si è tenuta nella mattinata di mercoledì 18 maggio, nella sede della Fondazione Carifol. “Dopo la sua morte – ha proseguito – con un entusiasmo un po’ incosciente ho messo in piedi questo nuovo progetto, accogliendo giovani artisti di quegli anni, poeti e scrittori”. Così, La Nuova Pesa è tornata a vivere, manifestando quella che Simona Marchini ha definito “grande vitalità”. “Il mio desiderio – ha quindi concluso – è trasmettere ai giovani la curiosità e il piacere dell’arte, che per me è stata di grande aiuto soprattutto in momenti difficili”. 

Per il Ciac di Foligno sarà una novità assoluta, come spiegato dal presidente della Fondazione Carifol, Umberto Nazzareno Tonti. “Dopo aver ospitato per anni mostre personali – ha infatti dichiarato – per la prima volta apriamo le porte al mondo del collezionismo, proponendo un percorso artistico che si sviluppa lungo tutto il Novecento e fino ad arrivare ai giorni nostri”. 

“Questa mostra – gli ha fatto eco Italo Tomassoni, direttore artistico del Ciac e tra i curatori della mostra – sposta il nostro punto di osservazione dal singolo al contesto artistico che, in questo caso, occupa tutto il Ventesimo secolo. In questi due anni segnati dalla pandemia – ha proseguito – non siamo stati fermi, ma abbiamo programmato tutti gli impegni che scandiranno il 2022 e il 2023 e abbiamo immaginato di dare un collocazione museografica e museale ai nostri due spazi culturali. In quest’ottica abbiamo deciso di offrire al visitatore un ‘riassunto’ visivo della contemporaneità, realizzando all’ingresso del Ciac un planisfero sulle correnti che hanno scandito proprio il Ventesimo secolo. Motivo per cui, questa mostra è un po’ la materializzazione fisica del nostro planisfero”.

Ad intervenire in rappresentanza dell’Accademia nazionale di San Luca e come coordinatore del progetto espositivo anche il pittore e scultore Gianni Dessì. “Come Accademia abbiamo deciso di aprirci al mondo delle collezioni non solo perché ci siamo trovati di fronte a dei ‘trofei’, ma anche ad un percorso che vedeva nell’arte una centralità e un motivo di impegno sociale e politico, che ha rappresentato un nodo nel passaggio fondamentale dagli anni ’30 al dopoguerra italiano e a tutte quelle vicende nodali per lo sviluppo della nostra cultura nazionale. Il nostro – ha quindi concluso – è stato un impegno a formalizzare un omaggio ad un modo interessante ed interessato di praticare cultura, facendo collezione”. 

“La scelta di ospitare questa mostra – ha dichiarato il vicesindaco folignate, Riccardo Meloni – dà alla nostra città grandissimo lustro. Ne siamo onorati e da parte nostra c’è massima disponibilità ad ampliare questa collaborazione nata con la famiglia Marchini e con l’Accademia di San Luca”.

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