Il 75% dei distributori stradali di carburanti controllati negli ultimi mesi dalla guardia di finanza di Perugia presentavano delle irregolarità. Si sta parlando dell’attività di vigilanza negli impianti recentemente intensificata dal comando provinciale delle fiamme gialle, in considerazione del perdurare dei rincari ai prezzi dei carburanti stessi e dell’avvio della stagione estiva, con il conseguente aumento del traffico veicolare. Sono stati 60, in particolare, i controlli effettuati dai finanzieri negli ultimi mesi in altrettanti distributori. Controlli a tappeto volti a verificare l’osservanza degli obblighi di comunicazione al ministero dello Sviluppo economico dei prezzi praticati e di corretta esposizione degli stessi, così come la loro corrispondenza a quelli effettivamente praticati al pubblico al momento dell’erogazione. Interventi mirati, quelli messi a segno dalle fiamme gialle, su una platea di soggetti con profili di rischio. Selezionati, a loro volta, sulla base di elementi informativi, autonomamente acquisiti dai reparti territorialmente competenti della provincia o individuati attraverso analisi operative svolte, a livello centrale, dal Nucleo speciale antitrust e dal Nucleo speciale entrate della gdf. E dagli accertamenti, come detto, è emerso che i tre quarti dei distributori controllati non risultava in regola con gli obblighi di comunicazione: condotte che gli sono inevitabilmente costate sanzioni pecuniarie amministrative.
Controlli intensi, come detto, che si inseriscono nell’ambito dell’attività che il Corpo porta avanti a livello nazionale. Attività, in particolare, a supporto dell’autorità giudiziaria, dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm), dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti (Arera) e del Garante per la sorveglianza dei prezzi istituito presso il ministero dello Sviluppo economico, anche al fine di intercettare eventuali manovre speculative a danno dei consumatori e frodi fiscali. E dalla guardia di finanza fanno infine sapere che i controlli continueranno sull’intera filiera, dai depositi ai distributori alla circolazione di prodotti petrolieri sottoposti ad accisa ed imposte di consumo.