L’ultima ondata legata ai contagi da Covid-19 ha iniziato la sua discesa. A certificarlo sono i dati riportati dalla Fondazione Gimbe. Nell’ultima settimana, quella che va dal 13 al 19 luglio, l’istituto guidato da Nino Cartabellotta ha riscontrato quello che in molti stavano attendendo, ovvero il calo dei nuovi positivi in tutta Italia. Il picco sembra dunque essere oramai alle spalle, con un calo dei nuovi casi in tutto lo Stivale del 13,3%. C’è però preoccupazione per la situazione dei ricoveri, che continuano a crescere con un +12,9%, le terapie intensive con un +10,1%. Stesso discorso per i decessi, su del 18,9%. A crescere sono anche le quarte dosi, ma il target delle 100mila somministrazioni giornaliere sembra ancora un miraggio con “inaccettabili differenze regionali”, come spiegato da Gimbe. Il calo dei contagi arriva dopo cinque settimane di aumenti, ma la discesa potrebbe essere più lenta del previsto “a causa – affermano da Gimbe – del numero molto elevato di positivi che sfuggono alle statistiche ufficiali e rappresentano un moltiplicatore di contagi”. Nel periodo preso in analisi, i decessi sono passati da 692 del 6-12 luglio agli 823 dell’ultimo report. Andando nel dettaglio delle regioni, l’Umbria è maglia nera rispetto alla percentuale di posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 con un pesante 42,9%: la media italiana è del 17,1%. Non va meglio nemmeno per le terapie intensive con l’8,1% dei posti occupati. In questo caso il Cuore verde d’Italia è secondo solo alla Calabria (10,2%), mentre la media nazionale è del 4,5%. Va meglio sul fronte dei nuovi contagi, visto che anche in Umbria il trend vede una discesa del 3,3% contro una media del -7,6%. Nella nostra regione i casi positivi ogni 100mila abitanti sono 2.756; fanno peggio solamente altre 6 territori.
Nuovi casi Covid-19 (elaborazione Gimbe su dati Ministero)
Tienimi informato
Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno