Per la seconda settimana di fila rallentano ancora i contagi Covid in Italia. A dirlo è il monitoraggio della Fondazione Gimbe che, nel periodo che va dal 20 al 26 luglio, rileva un calo del 25% dei nuovi casi, che passano dai 631.693 della settimana precedente a 473.820. Frena contestualmente l’aumento dei ricoveri, su dell’1,4%, e delle terapie intensive, che crescono del 5,1%. Negli ultimi sette giorni si confermano in crescita i decessi del 23,8%, mentre la campagna vaccinale per la quarta dose non decolla, con uno sprint del 17,3% che offre statistiche ben lontane dal target delle 100mila somministrazioni giornaliere. “Mentre la discesa dei nuovi casi prosegue sostenuta – è il commento del presidente Gimbe, Nino Cartabellotta -, i ricoveri non hanno ancora raggiunto il picco e i decessi continuano ad aumentare, documentando, indirettamente, che il numero reale di casi è molto più elevato di quelli noti alle statistiche ufficiali”. Il numero uno della Fondazione osserva poi, come in vista della stagione autunno-inverno e al verosimile aumento della circolazione virale, sia “indispensabile predisporre un piano, perché – prosegue riferendosi al voto di settembre – la strumentalizzazione elettorale della gestione pandemica può compromettere la salute dei più fragili”.
Tornando ai numeri, e in particolare a quelli dell’Umbria, la nostra regione si conferma, per la seconda settimana consecutiva, maglia nera per ricoveri in area medica: l’occupazione è del 42,4%, rispetto alla media nazionale del 17%. Sul versante terapie intensive, invece, la saturazione nei reparti umbri è al 4,7%, poco sopra il dato italiano a quota 4,4%. Per quanto riguarda invece gli attualmente positivi, l’Umbria, nell’ultima settimana, ne fa segnare 2.497 per 100mila abitanti, in calo del 22,7%. In Italia sono 2.356 sempre per 100mila abitanti. Guardando poi alle due province, a Perugia si sono contati 1.036 nuovi casi per 100mila abitanti, in calo del 22,8%. A Terni se ne sono contati 872, giù del 23%. Solo undicesimo il Cuore verde d’Italia nella classifica invece delle quarte dosi. Il tasso di copertura in regione, infatti, è del 9,5%, inferiore alla media nazionale del 12,9% e ben lontano del 27,3% del Piemonte.