Il Covid continua ad allentare la sua presa sull’Italia. Lo dicono i dati del consueto monitoraggio della Fondazione Gimbe che, nella settimana dal 31 agosto al 6 settembre, ha rilevato tutti i numeri in calo. A cominciare dai contagi, passati dai quasi 150mila del precedente report a 123.782, giù del 17,3%. Scendono, invece, del 18,1% le terapie intensive (da 226 a 185) e del 17,8% i ricoveri ordinari (da 5.427 a 4.459). E mentre diminuiscono del 22,1% anche i decessi (da 574 a 447), resta ferma la percentuale di chi ha completato il ciclo vaccinale, ossia l’86,7% della platea. Numeri incoraggianti, sì, ma dall’Istituto presieduto da Nino Cartabellotta arriva il monito a non abbassare la guardia, anzi. “L’Esecutivo in carica non ha ad oggi predisposto alcun piano di preparazione per il prossimo autunno-inverno – sottolinea il numero uno di Gimbe -, e, peraltro, la gestione della pandemia e della campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte elettorali”. E parlando di “futuro incerto”, Cartabellotta evidenzia come “il rischio è quello di trovarsi, per l’ennesima volta, in piena stagione autunnale ad inseguire il virus, compromettendo la salute delle persone più fragili e generando ritardi nell’assistenza sanitaria ordinaria”.
Tornando ai numeri del contagio, anche quelli dell’Umbria si confermano in discesa. A partire dagli attualmente positivi per 100mila abitanti a quota 315, giù del 13,1%: il miglior dato tra tutte le regioni, mentre la media nazionale è a quota 965. Da un estremo all’altro, però, se si guarda ai ricoveri ordinari: sì, perché, seppur in calo rispetto alla settimana scorsa, la saturazione in area medica negli ospedali umbri si attesta al 19% e nessuna regione fa peggio. La media nazionale, in questo caso, è del 7%. Nel periodo di riferimento di cui sopra, invece, l’occupazione di posti letto in terapia intensiva è dello zero per cento. Scendono ancora i nuovi casi in entrambe le province del Cuore verde d’Italia, Perugia e Terni, rispettivamente del 12,6% e del 10,1%: nel primo caso sono 217 per 100mila abitanti e nel secondo 223. Per quanto concerne i vaccini, la regione si conferma solo dodicesima per tasso di copertura delle quarte dosi: a quota 15%, di contro alla media nazionale del 17,7%. E proprio in riferimento alle quarte dosi, Cartabellotta rinnova l’invito a “farla subito con qualsiasi vaccino disponibile, giacché – dice – è rischioso aspettare”.